Verona – Torna in scena al Teatro Laboratorio l’atto unico scritto dallo psichiatra Vittorino Andreoli: “La Putana”, uno spettacolo di Isabella Caserta (anche interprete) e Francesco Laruffa.
Andreoli con il linguaggio scarno e diretto della quotidianità, non edulcorato, ironico e amaro, che squarcia il velo del perbenismo ipocrita sotto il quale l’uomo spesso ama nascondersi, ci conduce in un mondo dove ogni cosa è rappresentata per quello che è e all’estremo (sentimenti, violenza e passioni) per rivelarci le pulsioni dell’uomo, i suoi desideri più proibiti e segreti. Teatro di parola che squarcia e scopre l’io recondito, che lo svela nella sua crudezza per cercare di capire il disagio, la malattia, la realtà. Confessioni tra il divertente e l’amaro di una donna che, con un linguaggio popolare e senza filtri, parla al pubblico della sua vita, dei suoi desideri e della cruda realtà del suo quotidiano.
Con un passato di sofferenza che lei in qualche modo giustifica, accetta con pragmatica rassegnazione l’ineluttabilità del suo destino e del suo “mestiere” che racconta in modo schietto, sincero e con disinvoltura, celando l’amarezza che però in alcuni momenti emerge. Spaccato sociale che ci mostra un mondo che non è lontano come si potrebbe pensare, ma che, spesso, si preferisce non vedere o tenere nascosto.
Coordinamento Jana Balkan, assistente Mariana Berdeaga, tecnico Zeno Rebesani. Alla fine momento conviviale.