mercoledì 4 Dicembre 2024

Un altro inverno lontano da casa

Per milioni di rifugiati e sfollati è iniziato il periodo più difficile e pericoloso dell’anno. La stagione invernale comporta infatti rischi concreti per la sopravvivenza di moltissime famiglie vulnerabili in fuga. Come emerge dal rapporto di UNHCR Mid Year Trends, il numero di persone nel mondo in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni ha superato la cifra record di 122 milioni.

Per molti di loro, soprattutto per i rifugiati e gli sfollati in Libano, Siria, Ucraina e Afghanistan, quello in corso si preannuncia come uno dei peggiori inverni di sempre. Centinaia di migliaia di famiglie non riescono infatti a proteggersi dalle temperature gelide, non dispongono di abiti invernali e coperte e nemmeno di risorse sufficienti per pagare l’affitto e acquistare cibo e medicine.

Raccogliere con urgenza fondi per fornire subito aiuti salvavita ai rifugiati e agli sfollati è l’obiettivo della campagna di UNHCR al via oggi, dal titolo: “Un altro inverno lontano da casa” e che comprende 8 Paesi: Afghanistan, Pakistan, Egitto, Siria, Giordania, Libano, Ucraina e Moldavia.

Mai come durante l’inverno, per tutti, è vitale poter contare sul conforto e sul calore della propria casa. Purtroppo, milioni di persone nel mondo hanno perso questa certezza per via di conflitti e violenze e si trovano a dover fare i conti, spesso dal giorno alla notte, con il trauma della fuga forzata e di conseguenza con l’insicurezza e il gelo, con i conseguenti rischi per la sopravvivenza” commenta Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di UNHCR Italia “In mancanza di soluzioni pacifiche, purtroppo, il numero di persone costrette a fuggire è destinato ad aumentare mentre dall’altra parte le indispensabili risorse per gli aiuti sono drammaticamente insufficienti. Per questo facciamo un appello alla generosità di tutti: anche un piccolo aiuto può fare la differenza in questo momento così difficile”.

Libano, situazione molto grave e l’inverno è un’ulteriore minaccia. Dall’inizio dell’offensiva israeliana, il Paese ha conosciuto settimane devastanti. Si stima che 1 milione e 300 mila persone siano state colpite direttamente e sradicate dalle loro case., cure mediche.
Siria, le conseguenze dell’escalation in libano su un paese in emergenza da 13 anni. Dall’inizio dell’escalation in Libano 557 mila persone hanno attraversato il confine libanese e raggiunto la Siria, esauste e in condizioni di vulnerabilità.

Ucraina, 1000 giorni di guerra totale e sta arrivando il gelo. Superato il triste traguardo dei 1.000 giorni dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, i bisogni della popolazione aumentano per via degli intensi attacchi e dell’arrivo di un’altra estenuante stagione invernale. Si stima che almeno 2 milioni di persone abbiano subito danni o la distruzione delle loro case.

Afghanistan, una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. L’Afghanistan si conferma una delle più gravi crisi umanitarie del mondo. Si stima che nel 2024 necessiteranno di aiuti un totale di 23,7 milioni di persone. Il Paese sconta gli effetti di un grave declino economico e le conseguenze di decenni di conflitti e disastri naturali. L’Afghanistan è tra i Paesi più esposti a condizioni climatiche estreme, come siccità e tempeste e tra i meno preparati ad adattarsi all’impatto dei cambiamenti climatici. In alcune aree le temperature invernali possono scendere fino a -25 gradi.

La campagna Un altro inverno lontano da casa mira a sostenere il lavoro di UNHCR per fornire aiuti urgenti specifici per l’inverno, come assistenza economica diretta, supporto per la riparazione delle abitazioni e per isolamento termico degli alloggi di emergenza, beni di prima necessità come coperte e vestiti invernali, generatori e supporto per la fornitura di energia alternativa, kit medici di primo soccorso, cibo, acqua.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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