Brescia. “Siamo Testimoni, non perché c’eravamo, ma perché non abbiamo mai smesso di esserci”. Esposizione organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Loggia, costituisce il primo traguardo pubblico di un progetto che condurrà all’inaugurazione di un percorso didattico-museale di Casa della Memoria.
Dal 24 maggio al 16 dicembre l’esposizione allestita presso Palazzo Martinengo delle Palle Casa della Memoria (via San Martino della Battaglia, 18).
Il percorso di mostra illustra l’incessante impegno di testimonianza profuso dalla cittadinanza bresciana e documenta le modalità di attuazione delle numerose pratiche di memoria di natura pubblica che da tempo l’Associazione Casa della Memoria sostiene e promuove.
L’intento è quello di consolidare il processo di riconoscimento della portata pubblica dei fatti, promuovere la partecipazione dei cittadini e favorire la costruzione da parte dei singoli individui di una propria esperienza, così da contribuire alla diffusione della consapevolezza che si è tutti testimoni e che a ciascuno di noi è affidato il compito di tutelare la democrazia, fondata sui diritti e sui valori sanciti dalla nostra Costituzione.
Intorno al vivo ricordo di Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Clementina Calzari Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi e Vittorio Zambarda, l’esposizione raccoglie le testimonianze delle diverse forme assunte nel tempo dalla memoria, dalla riflessione e dalla elaborazione collettiva dei fatti del 28 maggio 1974 e del lunghissimo e non ancora concluso percorso giudiziario.
Nei materiali custoditi dalla Casa della Memoria, si ritrovano i protagonisti di questi 50 anni di testimonianza: volti celebri, cittadini anonimi che presero parte alle manifestazioni e alle infinite iniziative promosse dalle istituzioni e dalla società civile, famigliari e amici delle vittime, ma anche bambini che all’epoca dei fatti non erano ancora nati. Fotografie, slogan, dibattiti, concerti, mostre, concorsi per le scuole e pubblicazioni: un patrimonio che emerge per l’occasione dagli archivi della Casa della Memoria e che si presenta al visitatore nella sua dimensione di intreccio di voci e visioni accomunate dalla potenza del ricordo e animate dalla appassionata ricerca della verità e della giustizia.
Quello che si potrà vedere nelle sale di via San Martino della Battaglia è solo una parte di un giacimento ben più ampio e in gran parte immateriale, simbolicamente evocato in mostra dai molti contenitori in cartone, chiusi o semiaperti, che alludono non solo al patrimonio archivistico di Casa della Memoria ma anche alle storie che – a cominciare da quelle delle otto vittime – la città custodisce amorevolmente da quel 28 maggio 1974.
I materiali sono distribuiti in otto sezioni, una per ciascuna delle vittime: quella operata non è una ricostruzione di natura filologica, ma una digressione poetica che si lega a doppio filo al film originale prodotto da Centro Teatrale Bresciano proiettato in loop per tutta la durata della mostra.
Il 15 giugno e il 7 luglio sarà possibile partecipare a una speciale visita guidata con narrazione alla mostra: Pioveva quella mattina, un progetto di Fondazione Brescia Musei in collaborazione con l’Associazione In cerca d’autore. Il ricordo di chi c’era, lo sforzo di chi ha provato a raccontarlo, il dolore di chi è sopravvissuto, la tenacia di chi non si è arreso alla pioggia, alla violenza, al silenzio. Un ritratto di chi è rimasto per sempre in quella piazza.