domenica 22 Dicembre 2024

Sguardi sulla storia dall’obbiettivo di Angelo Cozzi

Casalmaggiore, Cremona. Al fotografo e fotoreporter milanese Angelo Cozzi si deve la documentazione di alcuni dei più significativi eventi storici internazionali del secondo Novecento.

Dal Vietnam alla Guerra dei Sei Giorni, dalla Praga di Jan Palach alla Cuba di Fidel Castro, dalla Rivoluzione islamica di Khomeyni alla Missione Apollo 11: questi sono alcuni dei temi presenti nella mostra “Sguardi sulla storia” in programma al museo Diotti dal 28 gennaio al 26 febbraio. A curarla è Luigi Briselli, anch’egli fotografo, amico di Cozzi da decenni, suo collaboratore in alcune campagne fotografiche e profondo conoscitore di ogni aspetto della sua sterminata produzione che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.

Il suo primo incarico come reporter d’agenzia, avviando la sua carriera con Farabola, vide impegnato Cozzi nel 1951 durante l’alluvione del Polesine. Dal 1959 entrò in Mondadori: realizzò per il settimanale «Grazia» servizi con una troupe di indossatrici e giornalisti in giro per il globo e per «Epoca» reportages di grande impatto dai fronti delle guerre in corso nel mondo. Lavorò per circa un ventennio alla «Domenica del Corriere» e sua è la copertina dedicata all’incoronazione di Farah Diba nel 1967, con cui la rivista abbandonò le storiche copertine illustrate a favore delle copertine fotografiche.

Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman durante la cerimonia di premiazione dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico, 1968, col., copyright Angelo Cozzi

Poté quindi affermarsi come uno dei migliori fotoreporter italiani, accanto a maestri come Mario De Biasi, Romano Cagnoni e Mauro Galligani. Collaborò inoltre a diversi settimanali femminili e a tutte le testate del Gruppo Rizzoli/Corriere della Sera, riuscendo finalmente – primo fra i fotoreporter – a ottenere nel 1977 il riconoscimento di giornalista professionista. Documentò in modo approfondito il mondo della danza classica (dai grandi protagonisti, come Carla Fracci, Nurejev ed Oriella Dorella, alla vita all’interno delle scuole di danza), realizzando ritratti di effetto pittorico e di sottile ricerca psicologica. Seguì i principali eventi sportivi, fra cui le imprese di cinque Olimpiadi, ed è stato il primo civile a volare in missioni operative su aerei militari supersonici.

Nell’ultima parte della carriera, dalla metà degli anni ’80, lavorò nel campo della pubblicità e soprattutto per agenzie di viaggi (fra cui Alpitour e Francorosso) e per riviste di fotografia. Ritrasse tutti i protagonisti della sua epoca: personaggi politici e dello spettacolo, della cultura, dell’informazione e dell’imprenditoria.

È veramente impressionante il numero di celebrità che incontrò e il numero di eventi di cui fu testimone, tanto che la sua produzione appare oggi ai nostri occhi come vera e propria enciclopedia visuale di almeno un trentennio di storia del ‘900.

La mostra, oltre ad esporre un nucleo significativo di immagini – sia a colori che in bianco e nero – che offrono uno spaccato della sua lunga attività, è arricchita da pregevoli apparati: copertine e articoli originali di riviste, documenti, tessere e pass giornalistici. E’ presente inoltre un video in cui Cozzi viene “raccontato” amichevolmente da Luigi Briselli.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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