sabato 21 Dicembre 2024

Scuole: Still I rise, da Cremona al mondo e ritorno

Maggio 2018, tre ragazzi poco più che ventenni fondano una piccola onlus, Still I Rise.

Si chiamano il cremonese Nicolò Govoni, con Giulia Cicoli e Sarah Rizek. Obiettivo: regalare, anzi, restituire, ai bambini e ai ragazzi migranti ospitati nell’hot spot di Samos, in Grecia, il diritto alla vita, alla scuola, al sorriso. Alla vita. Qualche ora al giorno, in attesa che chissà, forse, un giorno una nuova altra vita, altrove, possa iniziare.

In un anno l’associazione mette in piedi una scuola – Mazì, che in greco significa “insieme” – prepara una mostra fotografica e presenta una causa penale per crimini contro l’umanità e negligenza nei confronti dei minori contro l’amministrazione dell’hotspot di Samos.

Nell’isola di Pitagora ed Epicuro, dove il moscato è più dolce e solo due bracciate a nuoto separano dalla Turchia, c’è un centro di prima accoglienza per migranti che piano piano si è trasformato in una prigione. Migliaia di persone, fra cui troppi bambini, un terzo, sono qui rinchiusi, in attesa di un futuro che non è chiaro se e quando arriverà.

E poiché “dentro” non c’è più posto, centinaia di altri rifugiati si accampano con tende di fortuna “fuori” dal campo. Nella “giungla”, come la chiamano. Dove è ancora più difficile sopravvivere con dignità. Dove è quasi impossibile non impazzire.

La vita nel campo è raccontata senza fronzoli da un libro che Nicolò pubblica con la Rizzoli, “Se fosse tuo figlio”.

E’ una “vecchia” conoscenza di Popolis Nicolò. L’avevamo intervistato qualche anno fa quando, appena ventenne, aveva deciso di trascorrere le sue vacanze da volontario in un orfanotrofio, la Dayavu Boy’s Home a Tamil Nadu, all’estremo sud dell’India.

Un’esperienza che gli cambia la vita, quella. In Italia raccoglie fondi per costruire un dormitorio nell’ orfanotrofio e decide di trasferirsi in India per dedicarsi completamente “ai miei bambini”.

“Lo faccio con una promessa, usare la mia fortuna di ragazzo bianco e occidentale per prendermi cura di loro”, spiega. Nicolò in India lavora e studia, giornalismo.

Nel 2014 l’orfanotrofio rischia la chiusura per mancanza di fondi, ma Nicolò non demorde. Raccoglie fondi e lo salva. L’anno dopo pubblica “Uno”, il racconto delle vite dei suoi bambini.

Nel 2016 riesce a mandare tutti i bambini dell’orfanotrofio a scuola e tre dei ragazzi più grandi all’università. Un traguardo. Nel frattempo scrive, sempre. E lavora per BBC, South China Morning Post e Metropolis Japan. Con un obiettivo chiaro e dichiarato: dare voce a coloro che ne sono privi, agli oppressi, ai dimenticati.

Nel 2017, i ragazzi da mandare all’università sono cinque, e i fondi raccolti insufficienti. Allora per un mese si mette a scrivere. Arriva “Bianco Come Dio” . Lo pubblica da solo e spera che, grazie al supporto dei lettori, il ricavato potrà essere sufficiente a coprire le rette universitarie dei ragazzi.

Il successo di “Bianco Come Dio” va oltre ogni aspettativa e diventa un caso editoriale che conta oggi quasi 10mila lettori. Nicolò lascia l’India e l’orfanotrofio in buone mani e, dopo una breve parentesi in Palestina, approda a Samos.

Un’altra vita, in tutti i sensi. Anche sotto il profilo professionale perché è in Grecia che arriva la telefonata della Rizzoli: “Crediamo nel potenziale di ‘Bianco Come Dio’ e crediamo che le tue Missioni debbano essere conosciute in tutta Italia.” E ora c’è “Se fosse tuo figlio” dedicato a Samos.

Oggi Still I Rise fa un ulteriore salto di qualità. E torna in Italia.

Il format educativo di ‘Still I Rise’ destinato alle scuole italiane è ai nastri di partenza: dopo l’annuncio avvenuto negli scorsi mesi, il programma ‘Insieme’ è ora disponibile gratuitamente in modalità virtuale e asincrona dal 9 gennaio scorso.

‘Insieme’ è un viaggio interattivo per avvicinarsi a temi importanti, come la migrazione, l’accoglienza, il lavoro minorile e il diritto all’istruzione: il percorso è pensato per scuole di ogni ordine e grado, università, istituti di formazione e associazioni giovanili in lingua italiana.

Rachele Pizzi, coordinatrice del progetto scuole, spiega che con ‘Insieme’ “entreremo nelle classi italiane per far conoscere le nostre scuole, con l’obiettivo di stimolare idee e riflessioni.

Agli educatori racconteremo del nostro metodo educativo e pedagogico, mentre ai nostri allievi offriremo la parte attiva di questo progetto: iniziative, eventi, attività pratiche e di sensibilizzazione, affinché non siano semplici osservatori, ma parti attive di un cambiamento. Abbiamo scelto di utilizzare un linguaggio child-friendly, in grado di rispettare il processo evolutivo di una popolazione di allievi molto vasta, che va dagli 8 ai 18 anni”.

Il programma è caratterizzato da una forte versatilità: ogni educatore può modulare il percorso scegliendo le fasi più adatte alla propria classe, ai temi che si vogliono approfondire e al tempo che si decide di dedicare.

La prima fase del format prevede due momenti: ‘Informare’, dedicato agli educatori, offre una panoramica sull’approccio educativo e didattico utilizzato dagli insegnanti di Still I Rise nelle scuole in Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Grecia e Nord Ovest della Siria; ‘Sensibilizzare’, da condividere con gli allievi, si focalizza sulla nascita di Still I Rise, i suoi obiettivi e l’importanza del Diritto all’Istruzione.

 

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