Cremona – Il Museo del Violino, in collaborazione con il Musée de la Musique de la Philharmonie de Paris, ospita, in occasione del trecentesimo anniversario della costruzione, il violino Sarasate di Antonio Stradivari, costruito esattamente trecento anni fa, fidato compagno di palcoscenico del celebre virtuoso e compositore spagnolo Pablo de Sarasate (1844-1908).
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito di un sodalizio fra le due istituzioni, custodi di collezioni “complementari” tra loro per importanza storica e patrimoniale, che già nell’autunno scorso si è manifestato con l’esposizione del violino Cremonese del 1715 nelle sale del museo francese.
L’inaugurazione dell’esposizione Le Stradivarius Cremonese à Paris è avvenuta il 7 settembre 2023, alla presenza del Premier Conseiller dell’Ambasciata Italiana a Parigi, del Direttore Generale aggiunto della Philharmonie de Paris, della Direttrice del Musée de la Musique e di una delegazione cremonese composta da Assessore alla Cultura di Cremona, Direttore Generale e Conservatore del Museo del Violino.
L’esposizione si è conclusa il successivo 7 novembre con l’evento Cremona incontra Parigi presso l’Ambasciata d’Italia in Francia che, animato dal Sindaco di Cremona, dal Direttore Generale e dal Conservatore del Museo del Violino, ha visto il violino Cremonese, appena ritirato dalla temporanea sede espositiva parigina, suonato dalla violinista Sara Zeneli.
Il Sarasate è uno Stradivari eccezionale. Grazie ai recenti studi condotti dal Musée de la Musique è stato possibile ricostruire la storia completa di questo prezioso strumento a partire dalla sua costruzione nel periodo di piena maturità della bottega del grande liutaio cremonese: un fil rouge che vede il Sarasate custodito dai più importanti personaggi della storia della liuteria e del violino, tra cui il Conte Cozio di Salabue e i liutai Giovanni Battista Guadagnini, Jean-Baptiste Vuillaume e Charles-Eugène Gand.
Non fu solo Pablo de Sarasate a far volteggiare le dita sulla tastiera di questo violino: prima di lui lo strumento appartenne anche al virtuoso per eccellenza, Niccolò Paganini. Nonostante il suo nome sia legato indissolubilmente al suo Cannone, costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù nel 1743, Paganini fu inoltre un esperto e un appassionato di strumenti della liuteria classica Cremonese.
L’esposizione monografica mette in luce le straordinarie vicende dello strumento e dei suoi prestigiosi custodi, vicende che culminano nel rapporto, durato oltre sessant’anni, tra Pablo de Sarasate e il violino che prenderà in seguito il suo nome.
In un’ottica di valorizzazione del connubio tra musica e liuteria, il visitatore potrà scoprire il ruolo di Sarasate nell’evoluzione della professione di musicista all’affacciarsi dell’età contemporanea, con la comparsa delle prime tournée intercontinentali e le prime incisioni, e scoprire i dettagli costruttivi di uno Stradivari su cui sono stati eseguiti numerosi approfondimenti scientifici.
L’esposizione, corredata da un apparato museografico che associa elementi grafici e multimediali, metterà relazione lo strumento con le opere delle collezioni del Museo del Violino.
Non mancheranno, durante i mesi di permanenza del violino nella sua città natale, momenti di divulgazione e approfondimento scientifico.