venerdì 22 Novembre 2024

Ritorni, Giulio Carpioni per la chiesa di San Leonardo a Verona

Verona – Una mostra particolare questa che riunisce per la prima volta dal 1978, anno della mostra di Licisco Magnagnato La pittura a Verona tra Sei e Settecento, quattro opere di Giulio Carpioni, in occasione del generoso comodato di uno dei dipinti ai Musei Civici di Verona.

Con la collaborazione del Museo Civico di Bassano del Grappa e di un ulteriore collezionista privato, si è voluta realizzare questa temporanea restituzione del ciclo pittorico alla cittadinanza, ricostruendo un tassello importante di un contesto cittadino altrimenti perduto.

Le quattro tele permettono di valutare una delle commissioni cittadine più importanti tra quelle ricevute dal pittore, e di misurare l’impatto che la sua opera ebbe all’interno del contesto pittorico locale, influenzando un’intera generazione di autori (da Biagio Falcieri a Martino Cignaroli, da Francesco Perezzoli a Carlo Sferini) che dovette formarsi al tempo del soggiorno veronese del maestro.I dipinti che vengono presentati al Museo degli Affreschi costituiscono quanto rimane dell’originale decorazione di San Leonardo in Valdonega, chiesa di origine romanica dal 1407 sede dei canonici lateranensi di Sant’Agostino.

L’edificio doveva esibire uno straordinario arredo pittorico: oltre alla monumentale pala dell’altare maggiore, di Girolamo Dai Libri, raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, 1520 circa, si potevano ammirare tele di Felice Brusasorci e Giovan Francesco Caroto, e infine una serie molto numerosa di dipinti di età barocca, opera di Giulio Carpioni, Gregorio Lazzarini e Antonio Bellucci.

Questo orientamento filo veneziano, declinato comunque sempre in chiave chiarista e classicista, derivava probabilmente dalle strette connessioni del monastero veronese con quello di Santa Maria della Carità a Venezia, che poteva prevedere anche un passaggio di confratelli e priori dall’uno all’altro cenobio, con conseguente orientamento della committenza.

Nel tempo l’edificio, dopo la soppressione dell’Ordine avvenuta nel 1783 e la conseguente demaniazione, è stato spogliato di tutto il suo contenuto: la monumentale pala d’altare di Girolamo dai Libri è emigrata al Metropolitan Museum di New York, una tela di Lazzarini, con San Leonardo libera i prigionieri, è stata rubata nel 1983; di tante altre opere si sono perse le tracce, disperse sul mercato antiquario.

Nato a Venezia nel 1613, Giulio Carpioni si formò alla bottega di Padovanino prima di giungere, a poco più di vent’anni, a Vicenza. Nella città berica si affermò come ricercato pittore per la committenza privata, specializzandosi nei ritratti, nelle scene di genere, nei baccanali, nelle allegorie e in sofisticate composizioni di tema mitologico, ma fu molto attivo anche per commissioni pubbliche, lavorando per chiese e conventi cittadini, e in monumentali tele celebrative dei Podestà locali.

La sua pittura, improntata a un composto classicismo che guarda a Poussin, in cui il tessuto grafico è sempre ben marcato (probabile portato del suo interesse per l’arte incisoria), conobbe un successo larghissimo, testimoniato non solo dalle numerose commissioni ricevute, ma leggibile anche, in filigrana, nelle tante copie e derivazioni delle sue invenzioni che si incontrano ancora oggi sul mercato antiquario.

Le opere in mostra
San Pietro, ottavo decennio del XVII secolo, olio su tela, dalla chiesa di San Leonardo, Verona – proprietà privata
San Paolo, ottavo decennio del XVII secolo, olio su tela, dalla chiesa di San Leonardo, Verona – Museo Civico di Bassano del Grappa
Sant’Agostino, ottavo decennio del XVII secolo, olio su tela, dalla chiesa di San Leonardo, Verona – comodato della famiglia A. Gérard
San Gregorio Magno, ottavo decennio del XVII secolo, olio su tela, dalla chiesa di San Leonardo, Verona – Museo Civico di Bassano del Grappa

 

 

Note sull'autore

Articoli recenti

Ti Potrebbe interessare: