venerdì 15 Novembre 2024

Reggio Emilia, una grande stagione d’Opera

Reggio Emilia – La Stagione di Opera 2024 – 2025 della Fondazione I Teatri Reggio Emilia porterà sul palco del Teatro Municipale, da novembre a maggio quattro opere: il Mosè in Egitto di Gioachino Rossini, I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, il Giulio Cesare di George Friedric Händel e Bohème di Giacomo Puccini.

L’inaugurazione è affidata al Mosè in Egitto di Gioachino Rossini, opera di carattere sacro – per evitare le sanzioni ufficiali contro le rappresentazionì di opere profane durante la Quaresima – dove la storia d’amore tra l’egizio Osiride e l’ebrea Elcìa si svolge nella cornice biblica che racconta le ultime piaghe d’Egitto, le promesse non mantenute del Faraone a Mosè, la scena celeberrima delle acque del Mar Rosso che si aprono per il passaggio degli ebrei e si abbattono sugli egizi inseguitori.

Amore e politica, gelosia ed eroismo, senza tralasciare i temi della vendetta e della ricerca della gloria verranno affrontati dall’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Giovanni Di Stefano, con le voci, tra gli altri, di Riccardo Zanellato e Dave Monaco.

La regia di Pier Francesco Maestrini è chiamata a realizzare un’opera il cui fascino risiede nelle suggestive scene d’insieme, nei cori e nella solennità di certi passaggi di declamazione.
Una coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.

I Capuleti e i Montecchi nasce dall’ennesimo incontro tra Vincenzo Bellini e il librettista Felice Romani. A partire dalla tragedia shakespeariana, Bellini riserva la parte di Romeo a una voce di mezzosoprano (che al Teatro Valli sarà quella di Annalisa Stroppa), ricalcando una tradizione di ruoli en travesti ormai quasi in disuso per l’epoca, ma ancora fortemente presente nei teatri italiani.

La nota vicenda del tormentato amore tra i due giovani amanti vedrà l’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Sebastiano Rolli e la regia di Andrea De Rosa in questa coproduzione Teatri di OperaLombardia e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.

Spazio al barocco con Giulio Cesare di George Friedric Händel affidato alla direzione di Ottavio Dantone, tra i massimi esperti del repertorio, alla guida della sua Accademia Bizantina, a dipingere un imperatore non più fredda statua di marmo, ma un essere umano con la sua interiorità e i suoi sentimenti.

A firmare il nuovo allestimento Chiara Muti, per una coproduzione che vede uniti i Teatri di Ravenna, Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Lucca e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, con un cast vocale composto dai più affermati specialisti quali Raffaele Pe, Marie Lys, Delphine Galou, Davide Giangregorio, Filippo Mineccia.

Bohème, l’opera che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, ai sogni e all’amore sarà in scena con un nuovo allestimento, nato dal bando per la selezione di un progetto di regia rivolto a giovani creativi, in occasione del centenario della morte del compositore. Questa coproduzione Fondazione Teatro Regio di Parma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatri di OperaLombardia, quindi si baserà sull’energia del team La scatola dei ricordi (regista e costumista Maria Luisa Bafunno, scenografa Eleonora Peronetti, coreografo Emanuele Rosa e lighting designer Gianni Bertoli) selezionato tra i 58 partecipanti internazionali, sul quale si innesta un cast di grandi nomi a partire da John Osborn, Roberta Mantegna, Juliana Grigoryan, con Orchestra Filarmonica di Parma diretta da Riccardo Bisatti.

 

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