Val Trompia, Brescia. L’Altopiano di Caregno, all’ombra del Monte Guglielmo la montagna bresciana, è una meravigliosa distesa erbosa di 120 ettari il paesaggio montano puntellato da faggi e da abeti, pascoli estivi, prati magri e boschi misti di latifoglie e conifere, creati e mantenuti, per secoli, dall’uomo. I prati su cui sorgono le cascine, un tempo abitate da contadini, e le case di villeggiatura, sono delimitati da siepi che diventano una preziosa area di nidificazione o rifugio per volatili di vario tipo.
L’Altopiano di Caregno è la scenografia di “Oltre i sentieri, sperimentazione di spazi e linguaggi”, un festival teatrale con spettacoli, laboratori, musica ed incursioni artistiche tra sentieri, cascine e aziende agricole.
Il progetto, ideato e condotto da Teatro Terre di Confine, si inserisce in un lavoro di coesione sociale, di valorizzazione del territorio e di promozione del linguaggio teatrale andando ad animare per il terzo anno consecutivo, grazie anche al contributo della Fondazione Comunità Bresciana, la zona dei Piani di Caregno.
Il pensiero dei componenti di Terre di Confine segue la filosofia che ogni territorio ha due movimenti, uno eccentrico e uno concentrico. Uno che porta ad andare, a ricercare, ad esplorare ed accrescere i propri confini; uno che porta a stare, ad ospitare, a scavare nelle proprie radici, nella propria terra, per trovarvi il nuovo.
“Cerchiamo questi movimenti nel lavoro di ogni giorno: quello che ci porta ad educare alla bellezza noi stessi, chi lavora con noi e chi segue i nostri laboratori teatrali: gli ospiti dei centri di recupero e delle comunità, chi affronta ogni giorno la sua disabilità, chi affronta ogni giorno la sua normalità.” Affermano da Terre di Confine “Il linguaggio teatrale è un’opportunità per vivere e far vivere un territorio e le sue ricchezze e miserie”