sabato 23 Novembre 2024

Nomi, cose, (quasi) città: Soncino tra Medioevo e Rinascimento

Soncino, Cremona. Eletto a pieno titolo tra i Borghi più Belli d’Italia, è uno dei paesi più affascinanti e misteriosi del territorio cremonese, un borgo medioevale eretto in passato sopra un dosso ancora circondato dalle mura e sovrastato da una rocca dalle imponenti torri merlate. La trama della storia è nascosta nel borgo e nelle sue leggende, la si respira tra le strette viuzze, i palazzi, i conventi, le pievi, il castello e le possenti mura venete, difendendo nei secoli l’armonia medioevale del paese cresciuto sin da tempi antichi sulle rive del fiume Oglio. Ora vanta come pochi paesi di pianura una testimonianza storico-architettonica inalterata.

Un convegno dal titolo “Nomi, cose, (quasi) città: Soncino tra Medioevo e Rinascimento” il 12 novembre all’Ex Filanda chiude per il 2023 la serie di manifestazioni ed eventi proposti dall’associazione Castrum Soncini per celebrare il 550esimo della fondazione della celebre Rocca tardomedievale.

Il titolo del convegno riprende un concetto caro alla storiografia sulla Lombardia medievale, elaborato da Giorgio Chittolini: la Lombardia sarebbe una terra caratterizzata dalla presenza massiccia di una serie di centri significativi dal punto di vista politico, demografico, economico, culturale a cui però, in epoca medievale, non era riconosciuto uno status propriamente cittadino.

Gli interventi proposti seguono un ordine cronologico che serve a ricostruire idealmente la parabola della fortuna di Soncino tra il 1118 e la peste del 1630. Si partirà con un intervento (Stefano Bernardinello) volto a inquadrare Soncino come terra che tenta di imporsi come comunità di riferimento per una intera fascia di territorio di confine: con la costruzione della Rocca (di cui parlerà Simone Sestito), tuttavia, Soncino si inserirà a titolo definitivo in una nuova epoca d’oro ancora oggi ravvisabile nella sua monumentalità e anche nella sua influenza politica (Francesco Bozzi).

Ricordando a latere, oltre alla costruzione della Rocca, la presenza dei rinomati stampatori in lingua ebraica (ultimi anni del Quattrocento), la realizzazione dell’apparato decorativo di Santa Maria delle Grazie (primi anni del Cinquecento), la presenza come reggente del convento di San Giacomo di Michelangelo Ghisleri, futuro papa Pio V.

All’interno di questa fortunata monumentalità tardo Quattro-inizio Cinquecentesca si inserisce anche la realizzazione del coro di San Giacomo (Lorenzo Mascheretti). Si chiuderà con una possibile interpretazione sulla fine di questa stagione fortunata e sulla crisi demografico-economica che ridimensionò Soncino a partire dal XVI secolo (Fabrizio Costantini). Alcune relazioni si appoggeranno allo studio delle fonti locali, interessate con lungimiranza negli anni appena trascorsi da vari interventi di riordino e valorizzazione.

L’associaziona Castrum Soncini ha cercato di coinvolgere giovani relatori di calibro accademico, per provare a rinverdire gli studi su Soncino e a ridare una spinta verso nuovi lavori di tesi e di approfondimento su una significativa storia locale.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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