Parma – APE Parma Museo presenta la prima retrospettiva dedicata a Giovanni Chiaramonte (1948-2023), figura centrale della fotografia italiana ed europea. La mostra, visitabile dal 10 novembre 2024 , raccoglie circa 400 opere che illustrano e celebrano l’evoluzione di “uno dei più interessanti esponenti della fotografia italiana degli ultimi cinquant’anni”, come lo definisce il curatore Arturo Carlo Quintavalle.
È proprio il lavoro del professor Quintavalle, che nel 1968 fonda lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, con una sezione dedicata alla fotografia, ad avvicinare Chiaramonte alla città di Parma. Circa 50 anni dopo, l’importante collaborazione instaurata tra CSAC – Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e Fondazione Monteparma permette di costruire un originale racconto che si snoda lungo un percorso rispettoso della cronologia e in dialogo con gli spazi suggestivi e connotati di APE Parma Museo, insediato in uno storico palazzo nel cuore di Parma che per oltre un secolo è stato la sede provinciale della Banca d’Italia.
Oltre alle opere provenienti dal considerevole Fondo Chiaramonte detenuto dal CSAC, la mostra è arricchita dalle fotografie che Nicolò, Ruggero, Emanuele, figli di Giovanni Chiaramonte, hanno donato alla Fondazione Monteparma.
La retrospettiva intende dare voce alla complessa esperienza artistica di Chiaramonte, trasmettendo al pubblico la sua dedizione alla conoscenza del mondo e il suo totale impegno verso chi lo abita. Nelle sue opere, è evidente l’intento di cogliere l’ordine intrinseco delle cose e del mondo, posizionando gli elementi in prospettiva e all’interno di uno spazio misurato.
Anche i paesaggi non si sottraggono a questa esplorazione. Ripresi con grande attenzione agli assetti geometrici, i luoghi da lui ritratti sono sempre profondamente umani. Pregni di simboli, tradizioni e racconti: nei suoi scatti sono le persone o le loro tracce a determinare l’equilibrio della composizione.
Le sue fotografie, di qualità altissima, sono inoltre caratterizzate da un’intensità commovente: spaziando dalla dimensione figurativa a quella concettuale, la sua ricerca, intrisa di spiritualità, è tesa a penetrare nell’essenza delle cose, rivelando “la luce del divino nel mondo”.
In mostra sono esposti i lavori che coprono gran parte della produzione fotografica di Giovanni Chiaramonte: Ultima Sicilia (1970), Numerazione Desolazione (1972), Sequenze nel tempo (1973-74), Giardini in Sicilia (1974), La Creazione/Neon (1974), Discorso di Natale (1974), Dov’è la nostra terra (1974), Finestre (1978), Verso il celeste (1978), Giardini e Paesaggi (1980-83), Paesaggio Italiano (1980-86), Vitriol (1984), Viaggio in Italia (1984), Terra del ritorno (1985-89 ), Penisola delle figure (1989-1993), Westwards (1996), Ai confini del mare (1985-1995), Cerchi nella città di mezzo (2000), Attraverso la pianura (1987), Venezia (1987-2006), Berlino (1984-2011), L’altro_nei volti, nei luoghi (2010), Interno Perduto (2012), Jerusalem (1988), Salvare l’ora (2011-2012), Oceano Latino (1996-97, 2003).
Ad accompagnare la mostra, la prima grande monografia “Giovanni Chiaramonte” (pp.445) di Arturo Carlo Quintavalle, che apre la collana di monografie a marchio Electaphoto, un nuovo progetto editoriale e grafico della casa editrice Electa, in mostra con una sovraccoperta dedicata. Disponibile presso il bookshop di APE Parma Museo.