sabato 3 Agosto 2024

“Montisola Manouche” raduno Gipsy Jazz

Montisola, Lago d’Iseo, Brescia. Frizzante e immaginifico, il Gipsy Jazz è la colonna sonora perfetta per la pittoresca isola del lago d’Iseo, dove il tempo è sospeso, un’isola in cui gli assoli delle chitarre galleggiano con le barche, scoppiettano con le apecar e si perdono nei ricordi come un’eco fra i monti.

Da venerdì 12 a domenica 14 luglio a partire dalle ore 14 in diverse location di Monte Isola tornerà il raduno Gipsy Jazz “Montisola Manouche” per la sua terza edizione, con un ricco programma di concerti e altre iniziative.

Musicisti, esperti e appassionati di musica gipsy e jazz animeranno l’isola con una colonna sonora particolare che echeggerà a ritmo delle barche galleggianti, della degustazione di prodotti tipici ed attività all’aperto.

Un itinerario musicale e turistico di tre giorni fra la grazia del silenzio, la gioia di stare insieme e un sano appetito. Da mattina a sera eventi aperti a tutti con ospiti italiani e internazionali: concerti, jam session e masterclass nell’atmosfera unica di Monte Isola, la perla del Sebino.

L’isola è facilmente raggiungibile con il traghetto, linee Sulzano/Peschiera Maraglio e Sale Marasino/Carzano, con partenze giornaliere circa ogni 15 minuti.

Montisola conserva un fascino e un’atmosfera difficilmente eguagliabile, un miscuglio di angoli selvaggi ammantati dal verde dei boschi, intenso e fitto che incornicia l’intervento umano, amalgamato nell’ambiente insubrico. Divenuta centro della Land Art mondiale con l’installazione galleggiante The Floating Piers di Christo e Jeanne-Claude nell’estate del 2016.

Sulla sommità che svetta a 404 metri d’altitudine è appollaiato il piccolo santuario della Madonna della Ceriola, sorto in tempi remoti sui resti d’un tempio pagano. Dal santuario il declino del monte corre al lago tra minuscoli coltivi, vi abbondano gli ulivi, qualche vitigno sui terrazzamenti contenuti da muri a secco, piccoli borghi abitati dai pescatori e l’avanzo di un castello, Rocca Oldofredi (XII secolo). Si narra che i naviganti che risalivano il lago nei tempi in cui l’acqua era la sola via di comunicazione verso la valle, dovevano ammainare le vele in segno di reverenza ai nobili quando sfilavano sotto la rocca.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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