sabato 29 Giugno 2024

Lucy il sogno di un’evoluzione

Bergamo. Le impronte lasciate dal Lucy sul terreno accompagnano, in una passeggiata nel tempo, verso l’esposizione “Lucy. Sogno di un’evoluzione” allestita sino al 20 ottobre nelle sale delle mostre temporanee del Museo Scienze Naturali “Enrico Caffi per presentare una figura così importante per lo studio dell’evoluzione umana.

Era il dicembre del 1974 quando un gruppo di antropologi che stava scavando nella depressione di Afar, in Etiopia, portarono alla luce un centinaio di frammenti di ossa fossili di uno scheletro di un esemplare femmina, il primo scoperto di Australopithecus afarensis, risalente a circa 3,2 milioni di anni fa. Il reperto fu identificato come A.L. 288-1, ma durante lo scavo risuonavano le note della canzone dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds”, la chiamarono Lucy!

A 50 anni dalla sua scoperta, Lucy diventa protagonista di una mostra temporanea che ci permetterà di conoscere la storia e la vita della scimmia antropomorfa più famosa al mondo con uno sguardo nuovo grazie alla scelta di un linguaggio e di una narrazione grafica, inediti per il Museo, sapientemente orchestrati da Tanino Liberatore.

Il percorso di visita è finalizzato a mettere in risalto i numerosi disegni a matita (più di 30 originali di dimensioni diverse, con studi di animali, australopitechi, ambientazioni, primi piani e particolari), che arrivano ad offrire uno spaccato quasi intimo sul laboratorio dell’artista.

Gli sguardi e l’umanità dei primati, le anatomie dei corpi, il clan, la fauna selvaggia e l’amore: questi i temi profondi che vanno oltre i singoli tratti, oltre le sfumature della grafite.

I disegni sono affiancati da riproduzioni e dalle loro evoluzioni digitali, proiettate su schermi o scaricabili da tablet e smartphone, per sottolineare la perizia tecnica nella ricerca di un disegno iperrealista.

Artista e personalità fuori dalle righe, Tanino Liberatore rappresenta con forza, drammaticità e sinteticità, le ambientazioni e i volti dei protagonisti, utilizzando tecniche diverse, anche estremamente moderne, confermandosi come uno dei più raffinati rappresentanti della Nona arte e dell’illustrazione.

L’esposizione è arricchita dai testi scientifici dei professori Damiano Marchi e Giorgio Manzi ed è accompagnata dalle frasi liriche di Patrick Norbert, sceneggiatore del fumetto.
Grazie al contributo del comitato scientifico del museo, Lucy di Liberatore dialoga lungo il percorso nelle sale del museo direttamente con i reperti esposti: la riproduzione del cranio di Smilodon, l’aquila, l’upupa e le farfalle sono così poste in risonanza con la fantasia e il genio dell’artista.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

Seguici

3,370FansMi piace

Articoli recenti

Ti Potrebbe interessare: