Cremona. Il Museo civico “Ala Ponzone” rende un omaggio all’artista cremonese Franca Baratti, con la mostra “Franca Baratti. Le vie dell’arte“, sino al 10 novembre, ripercorrendone tutte le fasi creative attraverso una selezione di opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico.
Nata a Castelponzone (Cremona) il 23 novembre 1925, dopo la formazione al liceo artistico di Brera e la frequentazione dell’omonima Accademia a Milano sotto la guida di maestri come Francesco Messina e al fianco di compagni quali Gianni Dova e Roberto Crippa, Franca Baratti si stabilisce a Cremona dove, a partire dagli anni Sessanta, inizia la sua carriera artistica con la prima mostra personale organizzata al Circolo Filodrammatici della città. Dall’iniziale matrice espressionista, la sua pittura evolve poi verso un linguaggio più essenziale e soprattutto astratto, approdando alla cosiddetta stagione cosmico-spaziale che durerà fino alla metà degli anni Settanta. Successivamente l’artista comincerà a recuperare un linguaggio figurativo, inaugurando una stagione della memoria che si protrarrà per tutti gli anni Ottanta. Franca Baratti muore a Cremona il 16 aprile 2018 lasciando un cospicuo numero di opere rappresentative di ogni fase del suo lavoro.
L’idea di rendere omaggio a Franca Baratti è nata dal figlio, Angelo Guarneri, desideroso di rendere omaggio alla madre attraverso una retrospettiva che la ricordasse nella ‘sua’ Cremona e ne ripercorresse le diverse fasi creative, tutte segnate da una nutrita produzione di opere che incontrarono non pochi riscontri di critica guadagnando notorietà anche oltre i confini cittadini.
L’intento della mostra è quello di evidenziare l’evoluzione della sua ricerca, ponendo l’accento su periodi artistici meno noti, grazie ai quali Franca Baratti si è fatta conoscere oltre i confini cittadini incontrando riscontro di critica e pubblico. Sarà così possibile avvicinarsi alla profonda complessità della sua ispirazione e a quell’incessante sperimentazione sui materiali, che ha caratterizzato soprattutto le ultime stagioni, definendola un’artista mai paga dei risultati ottenuti e sempre alla ricerca di nuove possibilità tecniche.