Castello di Rivalta, Piacenza – Immaginate una tavola apparecchiata per le grandi occasioni, degna di una principessa che accoglie i suoi ospiti per un gran ricevimento: il galateo è servito, lo stile è assicurato con piatti francesi del 1830, calici di Murano di due secoli fa, salini, candelieri e brocche, centrotavola pregiati, bicchieri di Boemia molati a mano, posate con monogrammi e tovaglioli cifrati con lo stemma.
Questo incanto è visibile al Castello di Rivalta, in Val Trebbia, nel circuito Castelli del
Ducato in Emilia Romagna. Sul tranquillo fiume Trebbia, potrete ammirare all’interno
della storica dimora nobiliare “Le tavole di un’antica famiglia piacentina”, ogni anno rinnovata nell’allestimento, curata personalmente dal Conte Orazio Zanardi Landi e dalla sua famiglia, apprezzata da appassionati di antiquariato, storici dell’arte, collezionisti e turisti che desiderano toccare con mano i fasti della grande storia.
Sarete avvolti dall’atmosfera unica di un antico e blasonato Castello, amato dai reali d’Inghilterra e d’Olanda quale meta speciale per soggiornare nel Bel Paese, dove svariate sale sono ancora allestite a tema con preziosi corredi, porcellane, tappeti che appartengono da sempre alla prestigiosa storia del maniero di Rivalta e alla nobile dinastia che ancora oggi vi risiede: quella dei Conti Zanardi Landi.
Dai monogrammi sui tovaglioli alle livree cifrate dei servitori, tutto parla di un casato che ha fatto la storia del territorio piacentino.
E’ il Conte Orazio Zanardi Landi, presidente dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma,
Piacenza, Pontremoli e Guastalla ad inaugurare la suggestiva mostra.
“Sono lieto di presentare una mostra di pezzi unici appartenuti alla mia famiglia per consentire a chiunque di poter vivere direttamente pezzi di storia quotidiana: nappe, organze, merletti, argenti, cristalli e porcellane rare – spiega il Conte – Non si tratta di un’esposizione museale di oggetti più o meno preziosi ma la autentica ricostruzione del percorso storico della famiglia dei Conti Zanardi Landi attraverso le vere “mise en place” che la famiglia ha utilizzato nei secoli sulle proprie tavole”.