giovedì 6 Marzo 2025

Mostre / L’Apocalisse, la morte, il sacro

Brescia. Cinque disegni inediti sulla messa in scena dell’Apocalisse, riallestita dopo 21 anni al Museo Diocesano, l’ultima opera-testamento di Paolo Scheggi: 6profetiper6geometrie. Le immagini di Ugo Mulas e Ada Ardessi, Maestri della fotografia del XX secolo, e le musiche di Franca Sacchi, esponente della Neoavanguardia elettronica concreta, dedicati alla Marcia funebre o della geometria di Paolo Scheggi. Rimarrà esposta dal 27 febbraio al 18 maggio.

Dalla stesura registica per l’Apocalisse, mai andata in scena ma la cui grammatica si compì in occasione del funerale dell’artista, sino all’ultima, grande, opera installativa che lega la geometria al messaggio profetico. Nel mezzo, il tentativo di dare forma razionale a concetti trascendenti come la morte e il dolore, e l’ascetica sintesi delle tele monocrome che lo consacrarono nel panorama della Pittura Oggetto e dell’Avanguardia spazialista degli anni Sessanta.

È un Paolo Scheggi inedito, quello raccontato dalla mostra Paolo Scheggi L’Apocalisse, la morte, il sacro che al Museo Diocesano della città svela, per la prima volta in assoluto, l’intensa ricerca elaborata a partire dai testi sacri dall’artista italiano, prematuramente scomparso il 26 giugno 1971 all’età di trent’anni.

Con la curatela di Ilaria Bignotti, in collaborazione con l’Associazione Paolo Scheggi di Milano, il percorso permette di leggere in filigrana l’iter spirituale dell’autore, a partire dall’infanzia a Settignano (Firenze) quando il padre, di educazione profondamente cattolica e legato alla Compagnia della Misericordia, lo avviò allo studio dei testi sacri che Scheggi, divenuto artista, declinò in diversi momenti della sua indagine creativa.

Paolo Scheggi è annoverato tra i protagonisti della nuova avanguardia spazialista e monocroma degli anni Sessanta, Paolo Scheggi nasce a Settignano, Firenze, il 19 agosto 1940 e muore a Roma, il 26 giugno 1971. Considerato figlio spirituale di Lucio Fontana, nell’arco di una carriera intensa e brevissima a causa della prematura scomparsa, Scheggi dopo gli studi artistici inizia una ricerca di ardita sperimentazione che lo porta a superare rapidamente le istanze dell’Informale. A Brescia Scheggi era in contatto con Armando Nizzi, direttore della storica galleria Sincron, che lo invitò a una mostra collettiva nel 1968 e poi ad una manifestazione nel 1969. A contatto con i movimenti e i gruppi di ricerca internazionali, partecipa alle principali esposizioni del tempo, da Parigi a Buenos Aires, da New York ad Amburgo, da Düsseldorf a Zagabria. Le sue opere sono conservate in prestigiosi Musei e Istituzioni internazionali, dal Guggenheim Museum di New York alla Tate Gallery di Londra.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

Articoli recenti

Ti Potrebbe interessare:

toto togel
Togel
Slot 5000
Slot 5000
Slot Deposit Pulsa
Situs Toto Macau
Toto Macau
Bandar Togel
Situs Slot Online
Togel Online
Togel Online
Slot 5000
Slot Deposit 5000
Togel Deposit 5000