Brescia. “Ceruti 2023 Oltre” il titolo del progetto che la fondazione Brescia Musei ha dedicato negli ultimi tre anni a Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, il pittore dei poveri, dei reietti, dei vagabondi, dei contadini, in poche parole i “pitocchi” da qui il soprannome che si guadagnò Giacomo Ceruti.
“Ceruti 2023 Oltre” è il racconto del progetto triennale di riscoperta e valorizzazione del pittore Giacomo Ceruti, nato a Milano ma vissuto e adottato dalla città di Brescia. Un percorso che si conclude con la presentazione delle nuove acquisizioni e del nuovo allestimento delle sale a lui dedicate del Museo che possiede il più importante corpus al mondo di opere dell’autore, la Pinacoteca Tosio Martinengo, e che ha visto coinvolta la Fondazione Brescia Musei per un intero triennio, dal 2021 al 2023, tra mostre, iniziative culturali e pubblicazioni.
Altre opere si aggiungono alla ricchissima collezione del maestro alla Pinacoteca Tosio Martinengo che da oggi, grazie al deposito da collezione privata de il Portarolo seduto e le Due donne accanto a un tavolo dipinte intorno al 1725 per un’ignota famiglia del patriziato bresciano, può vantare diciannove opere di Giacomo Ceruti, esposte nelle Sale del Settecento a celebrare un artista, pittore degli stracci e al tempo stesso ritrattista della nobiltà, maestro della pittura del Settecento, protagonista dell’arte italiana e internazionale.
Ceruti 2023 è stato infine un progetto che ha messo in luce il ricco patrimonio bresciano che la Fondazione Brescia Musei custodisce portandolo all’attenzione di realtà che operano sul territorio, come il Rotary Club Brescia Valtenesi, che hanno riconosciuto nei dipinti dell’artista un tributo all’umanità bresciana, un’espressione dell’identità collettiva e della forza di una comunità. Proprio il Rotary Club Brescia Valtenesi ha così scelto di dare un contributo fattivo e soprattutto permanente alla Città di Brescia ed alla Comunità, contribuendo al restauro della Lavandaia.
15 di quelle tele che riempiono di meraviglia gli occhi dei visitatori nelle rinnovate sale della Pinacoteca dedicate al Pitocchetto hanno adornato per decenni le sale del Castello di Padernello. Quei personaggi dipinti con dalla pennellata caravaggesca che rappresentavano la vita e la quotidianità dei pitocchi, con una empatia artistica del pittore del tardo Barocco italiano, in quella collezione ricordata nell’arte come “il Ciclo di Padernello”.