lunedì 25 Novembre 2024

La Shoah di Reggio Emilia, una mostra biografica

Reggio Emilia. A 80 anni dall’arresto degli ebrei a Reggio Emilia, Istoreco propone sino al 26 febbraio nella Sinagoga di Reggio Emilia una mostra biografica con racconti, documenti e fotografie che racconta, in 27 pannelli, l’arresto degli ebrei reggiani.

Come reagiscono gli 80 ebrei presenti nella provincia di Reggio Emilia. Che decisione prendono? Hanno la forza di fuggire? Trovano aiuto? Hanno fortuna? Saranno traditi alla polizia? Tutte domande a cui la mostra biografica tenta una risposta.

Il 3 dicembre del ’43 un triste anniversario per l’emissione del mandato di arresto degli ebrei in provincia, un secondo anniversario, giorno di arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944 del convoglio con i dieci ebrei reggiani e della loro uccisione nelle camere a gas.
“Pregasi procedere immediatamente al fermo di tutti gli ebrei residenti in questa Provincia” ordina il questore reggiano Piero Pozzolini esattamente 80 anni fa. Come se non bastassero fascismo, legge razziste e guerra mondiale ora arriva la Shoah.

In Via Emilia, Via Monzermone, Viale Monte Grappa si cerca di capire cosa fare. Come salvarsi? Se lo chiedono gli ebrei anche a Reggiolo, a Quattro Castella, a Castelnovo Monti.
Cominciano i contatti, le corruzioni, i documenti falsi, le fughe, i nascondigli, gli arresti, le denunce, la paura. In Italia, in mezzo a decine di migliaia di sfollati che scappano dalle città bombardate, di giovani che si sottraggono alla leva militare, di famiglie in ricerca di cibo, si muovono e si mimetizzano anche migliaia e migliaia di donne, uomini, anziani e bambini ebrei per cercare di sopravvivere. La caccia è aperta, non c’è appello, non c’è avvocato che ti possa difendere. Diritti zero nell’Italia fascista del 1943/1944, solo la speranza disperata di farcela.

L’esposizione racconta le vicende degli 80 ebrei presenti nella provincia di Reggio Emilia al momento dell’emissione del mandato di arresto degli ebrei, le paure, le angosce e la tragica fine di molti di loro ad Auschwitz.

Le scuole interessate a momenti di appronfondimento sulla mostra possono prenotare una visita scrivendo a elisabetta.delmonte@istoreco.re.it.

Programma incontri.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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