domenica 8 Settembre 2024

La donne nella Grande Guerra in Adamello

È dedicata alle donne il 60° Pellegrinaggio in Adamello, le portatrici del Vioz e dell’Adamello, in programma il 26, 27 e 28 luglio, protagoniste di fatiche indicibili nella Grande Guerra, organizzato dalla Sezione ANA di Vallecamonica in collaborazione con la Sezione ANA di Trento una manifestazione di grande rilievo internazionale.

La manifestazione si svilupperà già dal 26 luglio con la partenza di varie colonne di pellegrini, composte da numerosi alpini in congedo e in armi, da altrettanti luoghi dalla Vallecamonica, dalla Val Rendena e dalla Val di Sole con l’intento di ricordare, attraverso i percorsi previsti, il sacrificio di tante giovani vite nel corso del primo conflitto mondiale.
Il luogo prescelto per la cerimonia di sabato 27 luglio è nei pressi dell’arrivo a monte della funivia Pejo 3000, dove confluiranno tutte le colonne dei pellegrini e dove verrà celebrata una S. Messa a suffragio di quanti hanno dato la loro vita o gli anni migliori della loro vita per un ideale o per ubbidire a un dovere di Patria, ricorderemo tutti i combattenti di ogni Nazione in conflitto e con ogni divisa vestita.

Al Pellegrinaggio, come ogni anno, parteciperanno anche rappresentanze diplomatiche e militari dei numerosi Paesi allora belligeranti.

Per le sue finalità, per la numerosa e qualificata partecipazione e per il suo elevato spessore storico e culturale questo evento confermerà che il territorio che abbraccia le imponenti cime dell’Adamello, sono terra fertile per iniziative tese a non dimenticare la storia ed a mantenere la pace e l’amicizia tra popoli.

La cerimonia di domenica 28 luglio sarà organizzata a Cogolo di Pejo. Altre cerimonie a ricordo dei caduti verranno celebrate nei paesi della Valle nelle frazioni del comune di Pejo.

Le donne portatrici del Vioz e dell’Adamello, affiancarono gli uomini nei giorni tragici del conflitto in quota da una parte all’altra del fronte che correva dalla Valcamonica al versante trentino dell’Adamello. Mariti e figli al fronte erano molte volte chiamate dall’esercito regio, militarizzate per cucinare, lavare, curare le ferite della guerra o portatrici di materiale per le trincee. Donne camune e trentine senza nomi o ricordi nei libri, sulle stele o medaglie. Senza memoria.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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