Reggio Emilia – Ecco davvero una città simbolo dell’arte contemporanea. Le eleganti architetture dei tre ponti di Santiago Calatrava e la futuristica Stazione Mediopadana ci danno il benvenuto in una città che sa stupire con le sue forme audaci.
La Collezione Maramotti, ospitata in un ex edificio industriale, è un vero forziere per gli appassionati d’arte. Con oltre 200 opere permanenti, questa collezione attraversa i movimenti più significativi del Novecento, dalla Pop Art all’Arte Povera.
Da non perdere l’opera Whirls and Twirls 1 di Sol LeWitt, che decora la volta della Biblioteca Panizzi.
Il viaggio continua nei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano, con una forma che porta la mano inconfondibile di Giulio Romano, centro culturale di rilievo internazionale. La nascita del Laboratorio Aperto li proietta nella contemporaneità, per dare vita a un luogo di partecipazione e confronto, di socialità e innovazione aperta e diffusa.
Sempre nel centro storico si possono ammirare Palazzo Magnani, dello stesso Luigi Magnani della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano, dove le esposizioni avveniristiche fondono arte e teatro e Palazzo da Mosto, una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche, voluto da Francesco da Mosto ora oggi un luogo ritrovato a disposizione della vita sociale e culturale della comunità e sede di mostre contemporanee.
Infine, i Musei civici, da pochi anni hanno inaugurato il nuovo allestimento del secondo piano, su progetto dell’architetto Italo Rota e dei curatori dei Musei Civici, che comprende anche il vasto patrimonio fotografico del progetto di Fotografia Europea e dalle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri.
Questo itinerario non è solo un viaggio tra musei e installazioni, ma una celebrazione dello spirito emiliano: curioso, innovativo e sempre pronto a reinventarsi. L’Emilia è un luogo dove passato e futuro convivono in armonia, e questo percorso ne è la prova.