venerdì 31 Gennaio 2025

Itinerari / Piacenza e l’arte contemporanea

Se pensate che l’Emilia sia solo tortelli e borghi medievali, preparatevi a riconsiderare tutto. Questa terra, famosa per la sua accoglienza calorosa e la cucina generosa, nasconde un’anima moderna e contemporanea, dove storia e innovazione si intrecciano in un percorso affascinante. Tra musei insoliti, installazioni futuristiche e architetture audaci, Piacenza offre un itinerario che non smette mai di stupire.

Qui, la Galleria Ricci Oddi accoglie con uno dei suoi tesori più enigmatici: il Ritratto di Signora di Gustav Klimt, scomparso nel 1997 e ritrovato nel 2019. Questo capolavoro, insieme alle opere di Boldini, Boccioni e Casorati, rende la Galleria un luogo imprescindibile per gli amanti dell’arte.

Restando in città, si entra a XNL Piacenza, edificio che un tempo ospitava gli uffici della società elettrica nazionale Enel e oggi convertito in un luogo di cultura dedicato ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea.

Ritratto di signora di Klimt, credit Archivio Immagini Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Ritratto di signora di Klimt, credit Archivio Immagini Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi

Basato sul rapporto tra pratiche artistiche ed educative, accanto alla dimensione di fruizione delle arti, con mostre, proiezioni, concerti, performance, il centro accoglie progetti di alta formazione (“Fare Cinema” – Corso di alta specializzazione in regia cinematografica, con docente di regia per la prossima edizione Giorgio Diritti) e propone attività, atelier e incontri rivolti alle scuole e al pubblico adulto.

E poi c’è Volumnia, una basilica sconsacrata trasformata in uno spazio d’arte unico, dove gli stucchi rinascimentali dialogano con opere contemporanee, in un connubio che lascia senza fiato. Qui si uniscono arte, cultura, vita sociale e cucina contemporanea grazie al recupero della falegnameria del monastero e conversione a ristorante: uno spazio che possa essere vissuto come un continuo dell’esperienza della galleria sotto la direzione dello chef Stella MICHELIN Luigi Taglienti.

Piacenza, Volumnia space 2, Archivio Visit Emilia
Piacenza, Volumnia space 2, Archivio Visit Emilia

Spostiamoci poi al “Museo della Merda”. Un nome che strappa un sorriso, ma non bisogna farsi ingannare: il Museo della Merda di Castelbosco è una realtà visionaria. Qui, lo sterco dei bovini diventa energia sostenibile e arte, in una dimostrazione pratica di come anche il materiale più umile possa generare bellezza e innovazione. Il coinvolgimento di artisti internazionali contemporanei del calibro di David Tremlett e Anne e Patrick Poirier, ha permesso di realizzare attività divulgative e di ricerca, oggetti d’uso quotidiano e raccogliere manufatti e storie sugli escrementi nell’attualità e nella storia, per scardinare preconcetti e norme culturali.

Dirigiamoci verso il Castello di San Pietro in Cerro, a pochi chilometri da Piacenza che ospita il MIM – Museum in Motion, una collezione d’arte contemporanea che conta oltre 1.600 opere.

Dipinti, sculture e installazioni vengono esposti a rotazione, in continuo movimento come suggerisce il nome stesso, con uno spazio dedicato agli artisti emergenti. In dialogo con la contemporaneità nella penombra dei sotterranei vi sono anche sono oltre quaranta statue di terracotta dei Guerrieri di Xian fedeli riproduzioni, autenticate e certificate dal Museo di Storia di Pechino.

Saliamo verso l’Appennino per raggiungere Bobbio ed entrare nel Museo Collezione Mazzolini. Lo si trova nell’antico monastero di San Colombano. un tempio dell’arte contemporanea nato dall’unione delle collezioni private della famiglia Mazzolini e del medico Simonetti.

Tra i nomi esposti, spiccano De Chirico, Carrà, Baj, Fontana, De Pisis e Sironi. Una recente ristrutturazione ha portato a nuovi spazi ricavati nelle antiche stanze dei monaci, nuovi percorsi e contenuti multimediali arricchiscono la collezione che si è completata di ulteriori opere d’arte.

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