sabato 26 Ottobre 2024

Io ero, sono, sarò

Brescia. Io ero, sono, sarò: prima, durante e dopo la malattia. Misurarsi con il dolore non è facile, ma è stato proprio attraverso il confronto con le donne che il progetto e poi la mostra hanno preso forma strada facendo. Chi ha deciso di partecipare al progetto lo ha fatto per celebrare la vita. E di questo parliamo: della vita.

Sino al 3 ottobre 2024, nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia a Brescia, sarà esposta la mostra fotografica “Io ero, sono, sarò”.

Si tratta di una selezione di circa 40 fotografie, in grande formato, di diverse donne e un uomo che hanno vissuto l’esperienza del tumore alla mammella e che hanno posato ricoperti da un velo. Gli scatti descrivono in maniera onesta, originale ed elegante la ferita e le storie di chi si è misurato con il dolore della scoperta della malattia e la fatica delle cure, ma anche di chi ha vissuto questa esperienza come un’opportunità per rimettersi in gioco, ripensare a come prendersi cura di sé e trovare il coraggio di realizzare un sogno.

Il progetto, che vuole celebrare innanzitutto la vita proponendo una riflessione sul tempo, è nato da un’idea di Silvia Amodio, laureata in filosofia, giornalista, fotografa e documentarista che da sempre lavora su temi complessi, che lo ha realizzato in collaborazione con Coop.

La mostra è stata presentata in anteprima a Ibiza nel 2017, poi è stato esposta a Milano, al castello Sforzesco, dove è stata visitata da 10.000 persone, e in altri luoghi, tra cui l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, l’Irccs di Parma e il Festival della Fotografia Etica di Lodi.

Viene ora proposta a Brescia per ricordare una protagonista di questi scatti, Sonia Prandini, morta nel 2020 a 41 anni a causa di un nuovo tumore. Alcune sue amiche, supportate da associazioni che si occupano di questi temi quali Komen Italia e Fondazione ANT, hanno voluto fortemente esporre la mostra proprio a cavallo del mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, e hanno trovato calorosa accoglienza all’interno del palazzo simbolo della nostra città.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.
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