polirteCremona – Al Politecnico di Milano, sede di Cremona, saranno 11 gli studenti che completeranno il loro percorso con la discussione di laurea e raggiungeranno un ambito traguardo: la Laurea Magistrale in Music and Acoustic Engineering, prima ed unica in Italia interamente dedicata all’ingegneria della musica e dell’acustica.
Dei laureandi di questa sessione, sei hanno scelto di approfondire la loro preparazione in tema di informatica musicale ed elaborazione del suono e tra di loro c’è Gabriele Maucione che, come ci ha raccontato, si è avvicinato a questa laurea magistrale ed ha scelto l’orientamento Music Engineering dopo una triennale di Ingegneria Elettronica: “Sono sempre stato un appassionato di musica e tutt’ora sono attivo in vari progetti musicali, compreso quello delle canzoni che scrivo.
Ciononostante, dopo il liceo ho intrapreso il percorso di ingegneria elettronica, forse perché più canonico di quello musicale. Ho vissuto e concluso quella triennale con non poco spirito di dubbio, chiedendomi se fosse la strada giusta per me. Quando, subito dopo, ho visto online il corso Music & Acoustic Engineering, ci ho trovato una conciliazione stimolante del mondo musicale con le competenze ingegneristiche già parzialmente acquisite. Il track di Music mi è sembrato più affine ai miei interessi in quanto quasi vicino al mondo della produzione musicale, guardando in dettaglio ai problemi delle tecnologie utilizzate dai musicisti.”
Come altri cinque laureandi di questa sessione anche Manuele Montrasio, invece, ha scelto l’orientamento Acoustic Engineering e si è concentrato sul tema dell’acustica “La musica è sempre stata una passione di famiglia, trasmessa a partire da mio nonno paterno Raf Montrasio, chitarrista di Renato Carosone.
Questa passione, insieme alla mia propensione verso l’ingegneria mi hanno spinto a scegliere questo percorso. La scelta dell’indirizzo di Acoustic Engineering è stata guidata dalla maggiore presenza di corsi riguardanti il suono più da un punto di vista fisico, il che è sempre stato un mio grande interesse.”
In particolare però Manuele si è concentrato sull’acustica ambientale come ci ha raccontato parlando della sua tesi “Il tema su cui ho sviluppato la tesi riguarda un sistema di microfoni e loudspeaker installato in un’automobile che, tramite un algoritmo di controllo, è in grado di attenuare il rumore che entra nell’abitacolo attraverso il finestrino. L’idea è quella di avere la possibilità di tenere i finestrini abbassati mantenendo un adeguato comfort acustico all’interno dell’auto.”
Nata nella Città di Stradivari grazie al sostegno del territorio, in particolare della Fondazione Arvedi Buschini e del Comune di Cremona, questa Laurea Magistrale è particolarmente attrattiva perché consente di unire le conoscenze ingegneristiche con quelle musicali, come ci racconta Gabriele, che consiglierebbe questo corso di studi proprio perché “si pone a metà strada tra il settore creativo e quello tecnico, risultando una valida alternativa sia per i musicisti un po’ nerd che vogliono guardare nelle viscere del discorso musicale dal punto di vista fisico, elettronico ed informatico, sia per gli ingegneri appassionati di musica che vogliono applicare le loro competenze a fini creativi. Di conseguenza, le persone che vi si possono incontrare sono estremamente variegate e lo scambio umano che ciò comporta costituisce un’ulteriore ricchezza del corso (così come, del resto, un po’ di tutto il Politecnico).”
Il Politecnico, infatti, non è solo studio e proprio i rapporti e le relazioni tra colleghi hanno dato luogo ai momenti più significativi del percorso universitario secondo Gabriele che ci ha parlato dell’Associazione studentesca Polifonia.
“Per quanto affascinanti le lezioni (dalle aule del Politecnico, a quelle del Conservatorio, agli studi di registrazione, ai laboratori) il Politecnico è stato formativo anche nei momenti extra didattici, e sono forse quelli che ricordo con maggiore affetto. I concerti, le masterclass e i talk organizzati dal professor Sarti, l’associazionismo universitario che crea momenti di condivisione anche dopo le ore di lezione, il contesto umano che il Politecnico tutto incoraggia a vivere assieme a quello scolastico sono state grandi ricchezze. In particolare, è stato bello impegnarsi attivamente assieme ad altri ragazzi per l’organizzazione dei concerti di Natale e di primavera dell’associazione studentesca Polifonia, di cui sono stato anche direttore artistico. Un saluto a tutti i miei amici polifonici!”
E a volte le applicazioni dell’ingegneria sono veramente curiose come traspare dal racconto del lavoro di gruppo di cui ci ha parlato Manuele, “Tra i momenti più belli di questo percorso universitario ci sono sicuramente i progetti di gruppo che abbiamo svolto per alcuni dei corsi. Vi racconto quello più curioso e stravagante. Abbiamo realizzato una rudimentale stazione meteorologica, con un anemometro ricavato da delle palline da ping pong tagliate e infilzate su dei bastoncini di legno e con sensori di luce, umidità e temperatura.
A seconda dei dati acquisiti dalla stazione, un computer generava automaticamente una musica diversa, in modo che fosse concorde alle condizioni meteorologiche: triste se pioveva, gioiosa se c’era il sole, veloce se c’era vento e così via.”