Montichiari, Brescia. Le pennellate di Giacomo Bergomi hanno fissato sulla tela luoghi e visi, gente e mestieri, dalla Bassa alle Ande, pennellate che fanno vibrare l’anima, colori che agitano emozioni. Si ancorano saldamente alla vita, agli ambienti, alle situazioni, alle nostalgie di semplicità del sommerso e dimenticato mondo popolare dei campi.
“…Pitturerò sempre e comunque i contadini e le donne della Bassa, specie quella che tende a finire sommersa, ma che sopravvive altrove” Giacomo Bergomi.
Sensazioni che hanno ispirato artisti e poeti che hanno trovato nelle pennellate del maestro fonte di emozioni da tradurre in arte.
A cent’anni dalla nascita e a quasi venti dalla sua scomparsa, il Museo etnografico a lui intitolato dedica alla memoria di Giacomo Bergomi (1923-2003). Si inaugura venerdì 17 marzo alle ore 17 presso il Museo Giacomo Bergomi di Montichiari, al Centro Fiera del Garda, la mostra “Implicite Presenze, la rappresentazione del mondo contadino nelle fotografie del pittore Giacomo Bergomi, curata dalla dott.ssa Michela Capra, studiosa e conservatrice del Museo, con la collaborazione del Gruppo Giacomo Bergomi, resterà aperta fino al 31 dicembre.
Alcuni dipinti di soggetto contadino appartenenti alla collezione di famiglia sono affiancati da numerose immagini, scattate dal pittore-antropologo tra gli anni ’80 e 2000 nelle campagne della pianura e in alcuni angoli della montagna bresciana per fermare istanti, scorci e vedute che sarebbero stati in seguito fissati su tela. Campi coltivati, cascinali, fienili, broli, orti, baciati dal sole estivo o avvolti nel bianco della neve invernale, sono affiancati da composizioni di attrezzi agricoli, portali in legno, muri scalcinati, dove la presenza umana è solo nostalgicamente evocata, in ricordo della civiltà contadina dei primi decenni del secolo in cui il pittore nacque e trascorse l’infanzia.
Rompono il silenzio e il tempo sospeso i corpi e i gesti decisi di rare figure umane còlte mentre compiono lavori rurali come la scartocciatura e l’essiccazione del mais sull’aia, la raccolta delle radici amare invernali, il bucato alla roggia. Chiudono l’esposizione alcuni ritratti di caratteristici personaggi delle campagne di Barco di Orzinuovi e di donne, uomini e bambini di San Colombano di Collio e di Bagolino: è in essi, e in generale nelle borgate più remote delle nostre montagne, che Bergomi intravedeva l’autenticità e l’umiltà unite alla fierezza delle genti contadine del passato. Ad esse dedicò larga parte della sua produzione pittorica, celebrandone il lavoro, l’ingegno e le gesta attraverso la ricca raccolta di oggetti e attrezzi che dal 2004 sono conservati in questo Museo.
Giacomo Bergomi nato a Barco di Orzinuovi 31 dicembre 1923. Pittore di spicco nel panorama artistico bresciano, sin dall’infanzia manifesta la predisposizione al disegno, infatti nel 1945 comincia a frequentare la scuola di disegno e pittura di Emilio Pasini e, successivamente, l’Accademia Cimabue.