venerdì 27 Settembre 2024

Il violino della Shoah suona a Cremona

Cremona. Un violino sopravvissuto alla Shoah sarà il protagonista del pomeriggio di domenica 29 settembre, ultima giornata del Cremona Musica Exhibitions and Festival. A suonarlo, dalle 16.15 alle 17.15, ci penserà la violinista Alessandra Sonia Romano, a cui lo strumento è stato affidato. E con lei, sul palco, sarà presente l’attrice Elda Olivieri, che leggerà alcuni brani dal libro “Il violino della Shoah racconta” scritto da Carutti.

L’evento si terrà presso l’area eventi del Padiglione 2. Un’occasione unica per ascoltare, dal vivo, le note del prestigioso Violino della Shoah, uno strumento appartenuto ad Eva Maria Levy, deportata nel 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz Birkenau, insieme alla madre e al fratello. Ritrovato solo nel 2014 grazie all’imprenditore e collezionista milanese Carlo Alberto Carutti, che con la città di Cremona aveva un legame profondo, è stato consegnato al Museo Civico della città, a cui Carutti ha deciso di assegnare la sua intera collezione di strumenti, compreso questo oggetto caratterizzato da una stella di David sul fondo.

Il violino, un Collin Mézin costruito in Francia sul finire dell’800, è stato affidato alle mani di Alessandra Sonia Romano per farlo suonare in sale da concerti, teatro e scuole, e far rivivere nel mondo la storia di Eva Maria.

“Ci tenevo molto a partecipare a Cremona Musica International Exhibitions and Festival per rendere omaggio a Carutti. Sarebbe stato felicissimo di vedermi suonare alla fiera. È un omaggio alla sua memoria” racconta Romano. L’artista, laureata a Venezia al Conservatorio B. Marcello, si è avvicinata alla musica ebraica durante gli studi al “Royal College of Music” di Londra, dove ha approfondito la materia con un maestro russo israeliano percependo questo stile come affine al suo carattere. Questo l’ha portata, infine, a specializzarsi presso il Kibbutz Eilon in Galilea.

Romano ha portato la musica del Violino della Shoah in giro per il mondo. Tra i tanti eventi si ricordano l’incontro fra il Cardinale di Milano Angelo Scola e il Rabbino Capo Alfonso Arbib alla Sinagoga di Milano, o a Roma presso il Senato della Repubblica nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro. Ma l’evento che più di tutti l’ha emozionata, è stato il viaggio “In Treno per la memoria”, quando ha riportato lo strumento là dove Eva è stata deportata.

“Suonare questo strumento è un’emozione forte, diversa dal solito – ricorda Romano -. Per me è impossibile suonarlo senza pensare a chi sia appartenuto. Quando tocco le sue corde sento un misto di tristezza, dolcezza e anche rabbia per ciò che è successo. L’apice dell’emozione l’ho raggiunta suonandolo a Birkenau, un viaggio organizzato dalla Cgil di Cremona con alcuni studenti. Il monumento commemorativo dove mi sono esibita era leggermente sopraelevata rispetto al campo, e all’orizzonte si vedeva la scritta che tutti conosciamo e l’ingresso dove arrivavano i treni. In quel momento ho sentito un nodo e mi veniva da piangere, ma ho pensato a cosa dovesse provare Eva quando suonava lì”.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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