Gattatico, Reggio Emilia. Qual è stato il ruolo dei cattolici nella Resistenza europea? Se ne parlerà giovedì 27 ottobre presso la Sala Genoeffa Cocconi dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) nella presentazione del volume “Il soffio dello Spirito. Cattolici nelle Resistenze europee” (Viella Editore), ultima opera di Giorgio Vecchio, docente presso l’Università di Parma e Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto. La presentazione potrà essere seguita liberamente in presenza presso l’Istituto e in diretta streaming online tramite Zoom e nella pagina Facebook “Istituto Alcide Cervi”.
L’incontro inizia con i saluti istituzionali di Albertina Soliani (Presidente Istituto Alcide Cervi) e Maria Pia Garavaglia (Presidente ANPC). Si entra poi nel vivo con l’autore che dialoga intorno al libro con Dianella Gagliani (Università di Bologna) e Alessandro Santagata (Università di Padova). Conduce l’incontro Pierluigi Castagnetti (Presidente Fondazione Fossoli).
Il volume costituisce il primo tentativo di scrivere una storia comparata della presenza dei cattolici nelle Resistenze dei vari Paesi europei. Basata su un’ampia storiografia in più lingue e sulla rilettura della stampa clandestina, oltre che di svariate testimonianze, la ricostruzione delle vicende di Paesi come Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Austria, Cecoslovacchia e Polonia consente di presentare ai lettori italiani figure di uomini e donne talvolta sconosciuti persino agli storici specialisti. L’analisi segue il filo del rapporto tra cattolici, fede religiosa e ricorso alla violenza.
In questa prospettiva intende contrastare la tentazione ricorrente di applicare ai cattolici di allora le categorie dell’oggi, come il pacifismo o l’obiezione di coscienza, insieme all’accusa di essere stati imbelli e “attendisti”. L’educazione cattolica di allora non disdegnava infatti di formare anche al dovere militare. Il problema, semmai, era quello della legittima autorità cui obbedire. Queste pagine contribuiscono così a bilanciare la tendenza storiografica che, nel corso degli ultimi decenni, ha posto in primo piano la Resistenza civile, senza armi, a scapito di quella – che pure ci fu – combattente.