Cremona. È interamente dedicata al moderno espressionismo di Roberto Visini, scomparso nel 2010, la mostra retrospettiva che si apre sabato 16 marzo alle 17,30 all’Adafa Lab, in via Cesare Battisti 21, con l’introduzione di Giusy Asnicar e Fulvio Stumpo. Visitabile gratuitamente fino al 27 marzo da martedì a domenica dalle 17 alle 19.
L’artista, nato ad Azzanello, pur avendo vissuto a Milano, non ha mai dimenticato il suo paese d’origine, ricordandolo con orgoglio in tutte le occasioni che lo hanno visto protagonista. Dopo aver frequentato la Scuola di Pittura di Brera al Castello Sforzesco, ha intrapreso un articolato percorso pittorico che, dopo un esordio sostanzialmente figurativo, è approdato, in diverse e conseguenti tappe successive, all’Espressionismo, facendo propri e interpretando, in modo originale, gli stimoli offerti da questo movimento. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali, conseguendo prestigiosi premi e riconoscimenti. Le sue opere, esposte frequentemente in rassegne collettive e in mostre personali, sono presenti in numerose collezioni sia in Italia che all’estero.
Questa rassegna, promossa dai familiari e patrocinata dall’amministrazione di Azzanello, vuole offrire un ampio saggio della sua creatività.
«Nel 2001 e l’anno successivo – spiega il curatore, Simone Fappanni – Visini è stato protagonista di due fortunate esposizioni in città, allestite nell’allora attiva Galleria Immagini, in via Beltrami. Già in quelle occasioni ha dato prova del suo talento mediante opere che, pur partendo da esperienze e incontri reali, sono state tradotte sulla tela secondo misure immaginative dalla forte caratura evocativa.
Si pensi, ad esempio, alla serie di lavori dedicati all’India, con eleganti figure fasciate in abiti morbidi ed eleganti, ai raffinati nudi, senza dimenticare le figure che l’artista dipingeva senza pentimenti attraverso una coloristica dagli accenti pastosi e vibranti. Così facendo, Visini è riuscito a dare vita a uno stile unico, immediatamente riconoscibile capace di identificarlo immediatamente. I simboli e la natura, inoltre, sono altri elementi distintivi di questa poetica immaginativa. Essi si fondono per dare vita a un vero e proprio “racconto” per immagini che hanno nel viaggio, mentale prima ancora che fisico, un comune denominatore e, assieme, un costante riferimento anche in chiave lirica e interpretativa».