venerdì 28 Giugno 2024

Il giardino delle api

Brescia. Un ecosistema verde per far rifiorire le diversità nel cuore della città: il Giardino delle Api è un parco speciale e innovativo, il cui obiettivo principale è mettere a disposizione degli insetti impollinatori un habitat specifico che, nel corso del tempo, è divenuto sempre meno presente nelle aree densamente antropizzate.

Il parco, che si trova in viale Duca degli Abruzzi, è stato realizzato nell’ambito di Un Filo Naturale, strategia di transizione climatica sviluppata dal Comune di Brescia in partenariato con AmbienteParco, con la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici e con il Parco delle Colline di Brescia grazie al contributo di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.

Oltre ad aumentare il capitale naturale e la biodiversità in un’area ormai urbanizzata, questi interventi mirano a ridurre l’isola di calore urbana, a incrementare il drenaggio urbano e a mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico.

All’interno del giardino, che si sviluppa da sud a nord, si alternano piante da frutto, cespugli e prati fioriti: un ambiente che richiede limitati interventi di manutenzione per favorire le fioriture.

Un vialetto attraversa il parco e intercetta aree dedicate a specie diverse, organizzate in ordinate “stanze vegetali” consentendo ai visitatori di esplorare questo spazio cittadino dedicato alle biodiversità. Estese zone del giardino sono destinate ai prati fioriti che, grazie ai loro differenti colori, favoriscono la presenza di numerosi insetti impollinatori (api, farfalle, bombi e coccinelle). All’interno di queste aree gli insetti possono trovare polline, nettare e luoghi per l’impollinazione e lo svernamento.

Sono presenti, inoltre, filari di alberi da frutto (Cotogno, Nespolo Europeo, Nespolo del Giappone, Susino Europeo, Ciliegio Dolce, Amarena, Visciola, Marasca, Mandorlo, Fico, Cachi e Noce). Si tratta di specie rustiche che richiedono pochissime cure e che non sono normalmente soggette ad attacchi da parte di insetti o di organismi patogeni. Queste tipologie di piante, inoltre, sono in grado di resistere a condizioni climatiche difficili e offrono una produzione spontanea e naturale di frutti commestibili per l’uomo e per gli animali, in armonia con l’ambiente.

All’interno del giardino si trovano anche diversi arbusteti tra i quali, in particolare, quelli melliferi. Questi ultimi producono un elevato quantitativo di nettare, sono dotati di un profumo intenso e di fioriture abbondanti e molto colorate, particolarmente gradite dalle api.

Cinge il parco un nuovo filare di gelsi collocato lungo viale Duca degli Abruzzi, in armonia con le alberature presenti a nord, al parco Basaglia, e a margine delle aree agricole a sud. I gelsi, che richiamano alla memoria elementi del paesaggio rurale di un tempo, creano inoltre una barriera visiva, attenuando l’impatto della strada sul giardino.

Il degrado ambientale e la perdita di habitat naturali e seminaturali rappresentano le principali minacce per gli insetti impollinatori, senza i quali il ciclo riproduttivo delle piante verrebbe seriamente compromesso. Il Giardino delle Api rappresenta un angolo di biodiversità, simile a quelli presenti in altre città europee, che consente alla flora di compiere il proprio ciclo riproduttivo, favorendone la diffusione.

L’intervento rientra nell’azione 2.7 di Un Filo Naturale, denominata “Interventi di forestazione e costituzione nuovi habitat anche a potenziamento della rete ecologica comunale”, azione di adattamento al cambiamento climatico.

La riforestazione urbana permette infatti di conseguire i tre obiettivi programmatici della Strategia di Transizione Climatica: trasformare Brescia in una “città oasi” con ampia disponibilità di ombra e un miglior microclima urbano, contribuendo anche allo stoccaggio di gas climalteranti, in una “città spugna” in grado di restituire permeabilità al suolo e in una “città per le persone” che sappia offrire spazi belli, vivibili e aggreganti ai cittadini.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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