domenica 8 Settembre 2024

Il Ghiacciaio dell’Adamello e la sua Biodiversità

Temù, Brescia.  “Il Ghiacciaio dell’Adamello e la sua Biodiversità“, una serata dedicata all’approfondimento delle ricerche in corso sulla biodiversità del Ghiacciaio dell’Adamello e sul suo bilancio di massa. Martedì 30 luglio alle ore 20,30 al cinema Alpi di Temù.

L’evento, organizzato dal Parco dell’Adamello, dalla Comunità Montana e dal Bim di Vallecamonica, intende approfondire l’importante tema del cambiamento climatico focalizzandosi sull’impatto di questo nel contesto del Ghiacciaio dell’Adamello.

L’incontro prevede gli interventi del Prof. Roberto Ambrosini del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, dei rappresentanti del Servizio Glaciologico Lombardo e la proiezione del film “La voce dei ghiacciai” di Giacomo Andalò.

L’estensione glaciale è ovunque, in sensibile diminuzione rispetto al passato. Alcuni fra i più grandi ghiacciai hanno perso, in poco più di 40 anni, fino al 42% della loro superficie, per altri le riduzioni sono state di minore entità, come per il Ghiacciaio dell’Adamello.

Gli studi sui ghiacciai dell’Adamello si sono sviluppati con una certa sistematicità a partire dagli anni ‘20 del secolo scorso. Già dal 1865 alcuni di essi furono accuratamente rappresentati in una dettagliata carta realizzata dal Payer primo conquistatore della Cima dell’Adamello, nonché attento rilevatore glaciologico. Negli anni successivi le parole di alcune testimonianze scritte ci regalano l’aspetto del paesaggio glaciale del passato.

Tra il 2020 e il 2024 il ghiacciaio dell’Adamello è stato al centro di ClimADA che, raccogliendo l’eredità del progetto ADA270 (attraverso il quale nel 2021 è stata estratta una carota di ghiaccio lunga 224 metri dal ghiacciaio dell’Adamello), si è posto il rilevante obiettivo di ricostruire l’evoluzione climatica degli ultimi secoli, l’impatto antropico nell’area di alta montagna alpina, e anche la dinamica delle specie vegetali, dei grandi incendi avvenuti negli ultimi secoli e in generale degli impatti antropici nelle aree di alta montagna.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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