venerdì 22 Novembre 2024

Il Corpo Eterno, olfatto come laboratorio

Bergamo. Nel programma di Bergamo Brescia Capitale della Cultura la mostra sensoriale “Il Corpo Eterno apre fino al 25 giugno a Bergamo negli spazi dell’hub culturale contemporaneo di DASTE, un evento che presenta al pubblico le ricerche di Peter de Cupere, Caflo Yrot, Paul Vanouse, Leanne Wijnsma e Where Dogs Run. Artisti che hanno aperto chiarimenti critici e cortocircuiti estetici sulla violenza ambientale e sul controllo biopolitico a cui i nostri corpi, per il tramite olfattivo, sono indirettamente sottoposti.

“Il Corpo Eterno. L’olfatto come laboratorio del potere, fra crisi ecologica e transumanesimo” è un progetto a cura di Elena Giulia Abbiatici promosso da DASTE Bergamo in collaborazione con MO.CA – centro per le nuove culture in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Il progetto, già vincitore dell’italian Council Ix (programma di promozione dell’arte contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), restituisce al pubblico l’indagine svolta da Elena Giulia Abbiatici sul tema del controllo e dell’abuso dei nostri sensi in termini neurostrutturali e del progressivo potenziamento artificiale e trascendente del nostro corpo.

Se da un lato l’espansione sensoriale è sempre stata di pertinenza dell’opera d’arte, dall’altro il progetto cerca di colmare una lacuna nell’ambito della ricerca artistica e della sensibilità comune sviluppando un focus sul ruolo che l’olfatto ha ricoperto e ricopre negli esercizi di potere e nella progettualità artistica contemporanea.

Il progetto vuole attivare una riflessione sulla possibilità di estendere la nostra consapevolezza nell’atmosfera nella quale siamo immersi approfondendo le guerre chimiche a cui siamo sottoposti ogni giorno per l’abuso di sostanze inalate nell’aria e comunemente accettate come smog, rifiuti, scarichi industriali e automobilistici. Si spinge poi a studiare come gli odori servano il capitalismo della sorveglianza, anche ripristinare una relazione con odori del corpo a lungo soggetti a censura in epoca moderna e coloniale, per ragioni razziali e classiste.

Il linguaggio olfattivo ha svolto, e continua a svolgere, una funzione decisiva nella costruzione di comunità e spazi relazionali: esso costituisce, nell’affermazione o nella negazione che ha subito, uno strumento di costituzione e/o discriminazione delle soggettività e del corpo collettivo.

Infine, se l’olfatto è sempre stato considerato il senso più spirituale fra tutti i sensi, viatico per favorire l’immortalità nella trascendenza corporea, le forme sempre più pervasive di computerizzazione ci spingono a interrogarci sul ruolo che algoritmi e dati applicati al design dell’olfatto ricoprono nella tensione con l’eternità, sia essa biochimica o delegata ai dati.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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