martedì 26 Novembre 2024

I campioni della pittura tra Brescia e Bergamo

Brescia. Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti, sono tra i ”campioni” della pittura ospiti della grande mostra a Palazzo Martinengo, in occasione della nomina a “Capitale Italiana della cultura 2023” insieme a Bergamo, la nuova suggestiva esposizione a cura di Davide Dotti.

La selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere, permetterà per la prima volta di indagare e mettere a confronto diretto i campioni della pittura rinascimentale e barocca attivi nelle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana.

Nelle sale di Palazzo Martinengo prenderà così vita un vero e proprio derby culturale e artistico: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara saranno messi a confronto, in un dialogo serrato e stimolante, con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto, che visse e lavorò per oltre dodici anni nella Città dei Mille, per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani (Bellini e Tiziano in primis), abbiano dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, in altri antitetici.

Di estremo interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del ‘500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell’intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano.

Lo stesso inedito ed emozionante parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche verrà proposto nelle sale successive dedicate al tema della “ritrattistica” – Moroni, Ceresa e Fra Galgario da un lato, Bellotti, Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall’altro -, della “pittura barocca”, della “natura morta” – Baschenis e Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio e Duranti in quella della Leonessa -, e della “pittura di genere” dove protagonisti saranno gli irriverenti dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell’allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali ed osterie di Botti.

Proseguendo nell’emozionante percorso espositivo, salendo al piano nobile del Palazzo, il visitatore troverà un’inaspettata sorpresa: una vera e propria “mostra nella mostra” costituita da quattro sezioni, ricche di sculture, strumenti musicali, dipinti, documenti, cimeli storici e fotografie d’epoca, dedicate all’approfondimento di temi caratterizzanti l’identità culturale e la storia delle due città.

Percorrendo le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà così un emozionante viaggio ricco di sorprese e curiosità, il cui obiettivo è dare risalto allo straordinario patrimonio culturale che si è stratificato nel corso dei secoli a Bergamo e Brescia, nonché stimolare una nuova presa di coscienza su un capitolo fondamentale della storia dell’arte italiana, scritto dai grandi maestri della pittura attivi nelle due città, gemellate nell’anno della “Capitale Italiana della Cultura”.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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