Negrar, Verona – E’ salvo l’ultimo canyon naturale che si apre nella valle alle porte di Verona. I trentotto ettari del Fondo Alto Borago non verranno convertiti a vigneto mentre per gli altri 951 circostanti ricominceranno gli aggiornamenti topografici, i monitoraggi naturalistici e le analisi geologiche.
Una vittoria della comunità che abita in quest’ultimo lembo di antica biodiversità tra Negrar di Valpolicella e Avesa e che, dopo una mobilitazione generale in previsione dell’asta pubblica dei terreni, è riuscita a strapparlo ai progetti dell’agricoltura intensiva.
Una storia a lieto fine, inizio di una nuova avventura. Della quale il Parco Natura Viva di Bussolengo farà parte insieme alla sua Fondazione ARCA, con i “Guardiani del Territorio”.
Così è sintetizzato il corso di formazione dedicato agli insegnanti della scuola secondaria, che ha preso il via lo scorso 26 gennaio per proseguire i successivi 9 e 23 febbraio.
L’obiettivo è unico: diffondere la conoscenza di un territorio ancestrale, tanto vicino alla città quanto poco conosciuto. E che, dopo la prima fase conclusa con l’affidamento della gestione dell’area all’associazione “Il Carpino” di Verona dovrà essere mantenuto, studiato e reso fruibile alla cittadinanza.