mercoledì 19 Marzo 2025

Giornata delle foreste: noi e gli alberi

In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata ogni anno il 21 marzo, PEFC Italia (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) sottolinea il legame tra il nostro sistema produttivo, le abitudini dei consumatori e la deforestazione, spesso alimentata da pratiche agricole illegali e non sostenibili.

Istituita nel 2012, questa giornata nasce per diffondere consapevolezza forestale, incoraggiando i Paesi a intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali per organizzare attività che coinvolgano foreste e alberi, come per esempio le campagne di piantumazione.

Il tema della Giornata Internazionale delle Foreste 2025 è “Foreste e cibo”, scelto con la precisa intenzione di evidenziare il ruolo vitale delle foreste per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la nutrizione e il reperimento dei mezzi di sussistenza. Gli ecosistemi forestali forniscono cibo, combustibile, reddito e occupazione, proteggendo al contempo la fertilità del suolo, le risorse idriche e la biodiversità.

Per alcune comunità, in particolare quelle dei Popoli Indigeni, le foreste sono letteralmente motivo di sopravvivenza ma, in senso più generale, le foreste si prendono cura di tutti gli abitanti della Terra, immagazzinando carbonio e contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Nel 2025 la FAO festeggia anche il suo 80° anniversario e gli eventi programmati dall’Organizzazione nella giornata del 21 marzo saranno dedicati alle best practice da adottare per promuovere un futuro alimentare sostenibile, inclusivo e resiliente.

La Giornata delle Foreste è dunque il momento ideale per riflettere sull’importanza delle normative in corso di approvazione, o già approvate in Europa, e sull’impatto che le scelte alimentari e di consumo dei cittadini hanno sull’ambiente.

Particolarmente rilevante è il Regolamento dell’Unione Europea sui prodotti a deforestazione zero (EUDR), operativo dal 30 dicembre, che rappresenta un passo significativo verso il contenimento di pratiche estremamente dannose.

La EUDR ha l’obiettivo di contrastare la produzione e il consumo di materie prime e prodotti derivati dalla deforestazione e dal degrado forestale, riducendo le emissioni di gas a effetto serra e proteggendo la biodiversità. Il regolamento si applica dunque a un’ampia gamma di prodotti in legno (tra cui legname segato, materiali a base di legno, carta e mobili) ma anche alla gomma e a prodotti alimentari come l’olio di palma, la soia, il caffè, il cacao e la carne bovina e tutti i loro derivati.

Secondo i dati raccolti in un articolo pubblicato su Global Environmental Change, il 29-39% delle emissioni di CO₂ è riconducibile al commercio internazionale1, in particolare di prodotti come carne bovina e olio di semi, un dato che contribuisce in modo significativo alla crisi climatica.

Basta pensare che ⅙ dell’impronta di carbonio prodotta dalla dieta alimentare media di un consumatore dell’Unione Europea afferisce alle emissioni da deforestazione. La EUDR ha dunque il complesso compito di disciplinare immissione, messa a disposizione e relativa esportazione nel mercato UE di tutti quei prodotti associati a deforestazione e degrado forestale.

Tutto questo può avvenire solo mediante l’imposizione di requisiti rigorosi rivolti alle aziende, in modo che le stesse diventino responsabili della necessaria inversione di rotta in direzione di prodotti tassativamente a deforestazione zero (ovvero non prodotti su terreni soggetti a deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020).

Il PEFC, da sempre impegnato nel contrasto alla deforestazione tramite la promozione e la certificazione della gestione forestale sostenibile, ribadisce il suo sostegno agli obiettivi della EUDR mettendo a punto un nuovo standard, il PEFC EUDR.

Le certificazioni PEFC, già allineate a molti degli elementi chiave del regolamento EUDR, potranno contare su questo strumento in più, in fase di finalizzazione, che permetterà di tracciare e geolocalizzare l’intera filiera dei prodotti allineandosi così ai principi di trasparenza e legalità sollecitati dalla normativa europea.

Se è vero che il ruolo giocato dai consumatori sull’impatto ambientale risulta più che fondamentale, è indubbio che una maggiore tracciabilità e trasparenza dei prodotti possa migliorare la competitività sul mercato, acquistando la fiducia dei consumatori e azionando un circolo virtuoso a tutto vantaggio delle foreste e della biodiversità.

“La tracciabilità è uno strumento essenziale e prezioso dal duplice vantaggio: valorizzare le nostre foreste e garantire ai consumatori una filiera certificata che garantisce sui prodotti acquistati”, ha spiegato Marco Bussone, Presidente del PEFC Italia.

“Con la crescente attenzione verso la sostenibilità, è nostro dovere garantire che i prodotti disponibili sul mercato siano realmente sostenibili e privi di legami con la deforestazione. La sfida è globale e non solo locale. L’Italia è un Paese dove l’urgenza è pianificare e gestire 11 milioni di ettari di foreste. Solo così limitiamo le importazioni di materiale dall’estero, anche da paesi dove la deforestazione è una emergenza.

Ma dobbiamo tenere presente che siamo nel mondo, interconnessi e interdipendenti, come ci ricorda Papa Francesco nella Laudato Si: di un contesto in cui più di cinque miliardi di persone utilizzano prodotti forestali per cibo, medicina e mezzi di sussistenza”, ha concluso Bussone, “è cruciale che le nostre scelte di consumo non compromettano le risorse vitali delle nostre foreste per le generazioni future”.

Ad oggi, il mercato illegale delle risorse naturali, incluso il legname, ha un valore stimato di 213 miliardi di euro, di cui 23 miliardi solo per specie protette, vegetali e animali. Il contrasto al commercio illegale è oggi più che mai un aspetto determinante per la buona riuscita degli obiettivi di sostenibilità forestale, considerata la significativa influenza che la criminalità organizzata esercita sulle filiere del legno.

La Giornata Internazionale delle Foreste è dunque utile a ricordare come ogni scelta di consumo possa fare una reale differenza e quanto sia importante in questo senso dare certezza ai consumatori di una filiera capace di proteggere le foreste dal paese di origine al prodotto finale.

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