Torre Pallavicina e Mornico al Serio, Bergamo. Pianura da Scoprire che riunisce luoghi dal grande fascino, come il Castello di Padernello, della pianura tra Brescia, Bergamo e Cremona, invita alla mostra collettiva Feelings, curata da Roberto Lacarbonara, sino al 3 novembre, ospitata in suggestive location: tra le quali la quattrocentesca Torre di Tristano a Torre Pallavicina e nella trecentesca Cascina Castello di Mornico al Serio, luogo di riprese del film L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1978.
La mostra riunisce il lavoro di 11 artisti internazionali, distribuito in quattro affascinanti spazi espositivi, ciascuno caratterizzato da una storia unica e da peculiari caratteristiche architettoniche, nei piccoli borghi che arricchiscono il paesaggio tra i fiumi Serio e Oglio.
Riportare i sentimenti nel discorso artistico contemporaneo significa affrontare la natura primordiale, affettiva e irrazionale dell’uomo. Nella reazione emotiva, di carattere immediato e automatico, il processo cognitivo si riduce al minimo, così come l’elaborazione razionale. Nella loro configurazione biologica, etologica e antropologica, i sentimenti manifestano un’espressione fisica universale, indipendentemente dalla cultura, dalla storia e dall’individualità. Eppure, stati d’animo e cognizione interagiscono e definiscono il rapporto tra individuo e collettività, generando emozioni complesse alla base dei processi di empatia e motivazione. Inoltre, questi meccanismi primari assumono un carattere comunicativo e sociale, trasmettendo le affezioni individuali in forme mimiche, gestuali e linguistiche.
Feelings esplora il mondo delle emozioni attraverso opere e installazioni ambientali che incarnano e visualizzano diversi stati d’animo. Le opere riflettono risposte a stimoli reali, basate sulle emozioni primarie come rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, attesa, disgusto e accettazione, secondo le dinamiche comportamentali individuate da Paul Ekman.
Attraverso questo approccio, pur opponendosi a ogni formula di spettacolarizzazione e di immersività – soluzioni sin troppo perseguite nel contesto artistico contemporaneo – l’esposizione intende attraversare la profondità indicibile del sentire, permettendo agli artisti e al pubblico di assumere una posizione di reciprocità, di scambio, persino – se ancora possibile – di empatia.
La mostra si sviluppa in dimore storiche, palazzi, chiese e cascine situate in due paesi della provincia di Bergamo. Nella trecentesca Cascina Castello di Mornico al Serio, Torre Pallavicina, nella quattrocentesca Torre di Tristano. Poco distante, il Palazzo Oldofredi Tadini Botti, dimora estiva degli Sforza realizzata nel XVI secolo, nell’antistante chiesa sconsacrata di San Rocco, infine nelle scuderie e nelle cantine storiche dello stesso Palazzo.
A questi interventi, si unisce la presenza “diffusa” dell’opera di Fabio Dartizio, composta da quattro differenti targhe marmoree, affisse in ognuna delle quattro sedi espositive e ad esse correlate per affinità tematiche e sentimentali.