Concesio, Brescia. Esiste un modo felice e creativo di essere anziane ed anziani, esiste una dimensione che permette ritmi diversi e pensieri nuovi, esiste un tempo perfetto per conoscere il proprio volto ed il proprio corpo modellati dal tempo e dalla vita. Esiste un posto, nel mondo, per ciascuna persona anziana? A questo risponde il progetto dell’Associazione Eva, raccontare liberamente la propria età e liberarla da tutti i preconcetti, i luoghi comuni, le banalità che, anche inavvertitamente, su di essa si depositano.
Giovedì 8 febbraio alle 20,45 un incontro alla biblioteca di Concesio dal titolo “Un buon fine vita è possibile” nell’ambito del progetto “Essere donna essere anziana invecchiare al femminile”.
Raccontano dall’Associazione Eva ODV: “Noi dell’Associazione Eva, tramite il progetto “Essere donna Essere anziana Invecchiare al femminile”, intendiamo attivare un percorso in cui coloro che con noi lo intraprenderanno racconteranno di sé, della propria vita, della propria esperienza come “anziano/anziana”, delle proprie speranze e della propria lotta quotidiana per non venire messo da parte.
Il racconto è il punto centrale del progetto: nelle parole, nelle esperienze di ciascuno sarà possibile individuare e smantellare gli stereotipi imposti dall’esterno – ma talvolta anche profondamente introiettati: “Se si è vecchi si è così”, “cosa ci si può aspettare da una persona anziana?”, “fa così perché è un vecchio/una vecchia”, “alla tua età fare questo, ma sei impazzito/impazzita?”. Davvero qualcuno non ha mai sentito una frase del genere, o addirittura non se l’è detta da solo/sola?
La prima fase del progetto quindi consiste in una liberazione, in una ripartenza. Ci si libera dagli stereotipi narrandoli e riconoscendoli, ed ascoltando le narrazioni di altri. Il gruppo sarà guidato da persone formate che con attività diverse aiuteranno ciascuno a raccontarsi e a ravvisare nel proprio racconto ed in quello altrui tutti gli insensati luoghi comuni legati all’età anziana. L’analisi di questi stereotipi, il riconoscerli come forzature esterne è il primo passo per eliminarli dalla propria vita.
Questo sarà poi il contenuto della fase di restituzione, durante la quale presenteremo alla cittadinanza i risultati di quanto emerso. Le frasi, i pensieri più significativi verranno raccolti e costituiranno il nucleo di uno spettacolo che, questa è la nostra speranza, contribuirà a rendere consapevole anche altra gente dell’incredibile spreco di risorse che l’ageismo comporta.”
L’Associazione Eva ODV promuove una cultura che, fornendo elementi del sapere femminile, sia in grado di superare gli stereotipi tuttora profondamente legati alla biologia e retaggio di millenari condizionamenti culturali.
Intende aiutare le donne ad elaborare, laddove sia necessario, una nuova e/o diversa concezione di sé, della propria identità, del proprio ruolo all’interno della famiglia e della società attraverso i eventi e progetti.