Reggio Emilia. Alla Biblioteca delle Arti di Reggio Emilia una mostra documentaria per raccontare le origini della famiglia di Emilio Sereni: politico, partigiano, studioso del mondo contadino e “padre” della storia del paesaggio agrario italiano. Il percorso è organizzato dall’Istituto Alcide Cervi, che ne conserva il patrimonio archivistico e librario all’interno della Biblioteca Archivio a lui intitolata.
Sino al 31 gennaio presso la Biblioteca delle Arti di Reggio Emilia, in Piazza della Vittoria 5, sarà visitabile la mostra “La radice ebraica di Enzo ed Emilio Sereni”. Un percorso di libri e fotografie sulla vita dei due fratelli Sereni, legatissimi fra di loro e alle proprie origini ebraiche, che lo scorso giugno è stato allestito presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara e che ora, per la prima volta, è visitabile a Reggio Emilia, nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria.
Nati in una famiglia romana della buona borghesia ebraica, Enzo (1905-1944) ed Emilio (1907-1977) sin dalla giovane età furono messi a dura prova con il sorgere del regime e con l’inizio delle leggi razziali. Se Emilio riuscì a emigrare in Francia, con la moglie Xenia Silberberg, e poi, tornato in Italia, iniziò un’importante carriera politica agli albori della Repubblica italiana.
A Enzo toccò una sorte peggiore: convinto pacifista, arruolatosi fra le file dei paracadutisti palestinesi destinati a essere lanciati, fu arrestato in Italia e deportato a Bolzano e poi a Dachau, dove morì a 39 anni. Due vite differenti, quelle dei fratelli Sereni, accomunate da un profondo affetto e dal comune sentimento antifascista: un legame testimoniato dalla numerosa corrispondenza tra i due fratelli e ben raccontato nel romanzo della figlia di Emilio, Clara Sereni, “Il gioco dei regni” (1993).
L’interesse per la storia ebraica di Emilio Sereni è testimoniata dai numerosi titoli in ebraico da lui posseduti, ora conservati presso l’Istituto Cervi: dal “Tanakh”, la Bibbia ebraica completa, stampato a Londra per la Bible Society (1894) alle raccolte dei versi del poeta Shneur Zalman, uno dei più apprezzati esponenti della letteratura neoebraica.