Dopo scandali e colpi di scena che hanno coinvolto la vita politica americana, a novembre gli americani si appresteranno a votare il nuovo Presidente degli Stati Uniti, in seguito al mandato quadriennale di Joe Biden.
Chi sarà il nuovo Presidente del Paese più importante del mondo? Editrice Morcelliana di Brescia propone alcune letture dal proprio catalogo per approfondire e interpretare l’identità dell’America e comprendere meglio il suo futuro.
Robert Bellah
La religione civile in America
a cura di Giovanni Filoramo
pp. 112 € 11
La fortuna di questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1967, è dovuta ad almeno due motivi. Per un verso, coglie lucidamente la natura particolare dell’intreccio tra religione e politica negli Stati Uniti, legata certo al cristianesimo protestante e puritano dei padri fondatori, ma anche in grado – come dimostra l’analisi dei discorsi presidenziali – di trascendere il dato confessionale, rivelandosi un potente fattore inclusivo e di coesione morale. Per un altro verso, proprio questa peculiarità fa sorgere un problema più generale di confronto, per analogia ma anche per differenza, con la situazione europea. Il fatto che oggi si ritorni a parlare di “religione civile” a vari livelli – riguardo sia al generale processo di sacralizzazione della politica sia ai cambiamenti nel frattempo intervenuti negli Stati Uniti come in Europa – dimostra la classicità di queste pagine, che ci parlano ancora oggi e nel contempo riflettono problemi e situazioni profondamente diverse da quelle attuali.
Robert Bellah (1927-2013), autore di studi ormai classici di sociologia delle religioni, è stato professore emerito di Sociologia all’Università di Berkeley, in California.
Jacques Maritain
Riflessioni sull’America
Nuova edizione a cura di Stefano Ceccanti
pp. 176 € 15
Nato da tre incontri di studio all’Università di Chicago nel novembre del 1956, questo libro è un tributo che Maritain volle dare agli Stati Uniti, dove con la famiglia era stato accolto durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Per il filosofo francese, l’America è soprattutto esperienza di pluralismo, di differenze nazionali, sociali e religiose: pluralismo sociale, di comunità particolari, e istituzionale – diversi Stati, ciascuno con una propria vita politica e una propria legislazione, che derivano a loro volta da varie identità politico-religiose. Nonostante nei fatti si realizzi una sempre maggior attribuzione di poteri all’autorità federale, questo modello conduce a non simpatizzare con la vera e propria nozione di Stato: l’America si sente più a suo agio con la nozione di comunità.
Al termine di una genesi laboriosa, lungo la quale si è lasciato istruire dagli avvenimenti e dall’esperienza, Maritain non è più il filosofo della democrazia cristiana, ma ormai un filosofo cristiano della democrazia.
Jacques Maritain (1882-1973) è considerato uno dei massimi esponenti del neotomismo del XX secolo.
John Courtney Murray
Noi crediamo in queste verità
Riflessioni cattoliche sul “principio americano”
a cura di Stefano Ceccanti
pp. 352 € 28
Nel 1960, accompagnando l’ascesa alla Presidenza del primo cattolico, John Kennedy, sospetto in vasti settori dell’opinione pubblica protestante perché la Chiesa cattolica sembrava limitarne l’autonomia, il padre gesuita John Courtney Murray pubblicò We Hold These Truths – Catholic Reflections on the American Proposition, la raccolta dei propri scritti. In essa, a partire dal diritto costituzionale americano, proponeva di assumere pienamente la libertà religiosa come principio da valorizzare e non come male da tollerare.
Kennedy si ispirò a Murray anche in un celebre discorso a Houston di quello stesso anno che ebbe particolare risonanza politica ed ecclesiale, anche ad anni di distanza. La prima apparizione italiana del testo (Morcelliana, 1965) intendeva accompagnare i lavori del Concilio Vaticano II ed in effetti ebbe un’influenza decisiva sulla Dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae anche grazie ai rapporti di lunga data dell’autore con Paolo VI.
John Courtney Murray (1904-1967) gesuita, è stato uno dei maggiori teologi americani, particolarmente noto per i suoi sforzi di riconciliazione tra cattolicesimo e pluralismo religioso.
Massimo Faggioli
Joe Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti
pp. 208 € 16
Questo volume, già tradotto negli Stati Uniti, presenta una analisi del significato e delle possibili conseguenze dell’elezione di Biden per la storia del cattolicesimo e dal punto di vista dei rapporti tra la politica americana, il Vaticano e la Chiesa globale. Joe Biden è il secondo presidente cattolico, dopo John Fitzgerald Kennedy (1961- 1963), ed è stato il quarto a candidarsi (Al Smith nel 1928 e John Kerry nel 2004) per ricoprire quella carica politica, ma anche morale e in certo modo religiosa, che è la presidenza degli Stati Uniti.
Biden rappresenta un Paese diviso al suo interno come non mai dai tempi della guerra civile, ma anche un mondo cattolico in crisi e polarizzato al suo interno su molti temi. Il nodo centrale resta la combattuta e controversa eredità del Concilio Vaticano II e le conseguenti scelte in merito alla giustizia sociale, ai modelli economici, all’ambiente, ai rapporti con culture e religioni diverse.
Massimo Faggioli è professore ordinario nel Dipartimento di Teologia e Scienze religiose della Villanova University (Philadelphia). Collabora con varie riviste italiane tra cui «Jesus», «il Mulino», «Huffington Post» e «Il Regno», di cui è componente della redazione, ed è columnist per «Commonweal» e «La Croix International».
Andrea Mariuzzo
Scuola e politica negli Stati Uniti (1980-2020)
pp. 128 € 11
Anche negli Stati Uniti l’intervento statale sul sistema scolastico si è concentrato negli ultimi decenni soprattutto sull’adeguamento dei curricoli alle richieste del mercato e del mondo del lavoro, secondo una visione meritocratica e “manageriale” dell’istruzione, con standard e test di valutazione uniformi e vincolanti per la concessione di fondi. Ma ora sono tornate a farsi sentire con forza anche le voci di chi auspica un ritorno all’interpretazione dell’istituzione scolastica come centro di formazione alla cultura e al pensiero sociale democratico incentrato sul rapporto tra insegnanti e comunità di riferimento. Il volume offre uno sguardo d’insieme sulla politica scolastica degli Stati Uniti dalla presidenza di Reagan a oggi e sui protagonisti della riflessione critica che ha contribuito a metterne in crisi i paradigmi neoliberali, in particolare la storica e public intellectual Diane Ravitch.
Andrea Mariuzzo insegna Storia dell’educazione all’Università di Modena e Reggio Emilia. Nei suoi studi si è occupato di politiche scolastiche e universitarie comparate tra Ottocento e Novecento e delle relazioni culturali euro-americane sui temi dell’educazione.