giovedì 26 Dicembre 2024

Di mano in mano, i burattini dei Corniani

Mantova. Il 2024 è l’anno in cui la famiglia Corniani festeggia l’ottantesimo anno di attività di Burattinai. Per questo importante anniversario la ex cappella del Museo Diocesano ospita la mostra “Di mano in mano”, sino al 10 maggio, dedicata alla lunghissima attività di teatro di figura della famiglia mantovana.

Una mostra rappresenta un momento di incontro storico, culturale, ricreativo in cui ripercorrere e conoscere come la famiglia Corniani ha caratterizzato il teatro di figura e il teatro dei burattini, a Mantova, in Italia e in molti Paesi Europei.

L’attività teatrale iniziò nel 1944 con Augusto Corniani. Nel 1974 a causa di un incidente ai polsi di Augusto, il figlio Maurizio iniziò ad essere il protagonista nella baracca, e, da allora, non ha più smesso di fare il burattinaio, collezionando successi, ottenendo riconoscimenti e premi in tutta Europa, anche nella lontana Siberia, invitato dal professore mantovano Mario Pavesi, dove vinse il primo premio al festival internazionale di Omks.

E la tradizione continua; oggi i burattini passano “Di mano in mano”, come indica il titolo anche al nipote di Augusto, Cesare. Augusto nel 1944, inizia a fare spettacolo nei bunker in cui trovavano rifugio le famiglie mantovane per scampare ai bombardamenti. Intratteneva con maestria con i suoi burattini le persone dando loro attimi di serenità e di sorrisi. E così la storia artistica comincia ,e arriva fino ai giorni nostri in cui il figlio Maurizio, dopo aver abbandonato il suo lavoro, intraprende la strada di burattinaio, prima con il padre e poi da solo inventando storie e personaggi, raccontando la tradizione ma anche rileggendo storie da libri per bambini e per adulti, aiutato e coadiuvato dalla moglie Elisa Gemelli, fino ai giorni nostri in cui esordisce, a soli 11 anni, il figlio Cesare, con un’opera scritta, musicata ed interpretata dallo stesso Cesare, sotto la direzione artistica del padre Maurizio.

La mostra è dedicata agli studenti delle scuole di tutta Italia, ma anche agli adulti che potranno ricordare la loro infanzia attraverso i personaggi e le storie e, per coloro che non conoscono quest’arte, capire l’importanza del teatro di figura dei burattini le loro morali ancora attuali. L’arte del Teatro dei Burattini è cresciuta con la volontà di parlare sempre con sincerità e semplicità.

In tutte le rappresentazioni e gli spettacoli si trova sempre una morale, unita al mantenimento delle tradizioni linguistiche dialettali, esempio di cultura cosiddetta povera ma vera ed efficace, i burattinai hanno sempre avuto la licenza e la libertà di ironizzare sui difetti del mondo, di pungere sarcasticamente la politica e di dare legnate ai furfanti, ai bugiardi, ai furbetti e anche ai potenti. Insomma, coinvolgere grandi e bambini con un linguaggio istrionico e pungente ma comprensibile. E questa è la filosofia che, da sempre, contraddistingue l’opera teatrale della famiglia Corniani.

Alla mostra sono esposti numerosi burattini della collezione privata della famiglia Corniani, costruiti artigianalmente nel corso degli anni, acquisiti e donati, come quelli lasciati in eredità da Mario Pavesi, o da collezioni private che hanno arricchito la già prestigiosa collezione. Da un Fagiolino degli inizi del Novecento ai più recenti, come Maria Callas del 2024, opera teatrale rappresentata con un grande successo di critica e di pubblico sul palcoscenico del teatro Bibiena di Mantova, con una sceneggiatura unica ed originale che ha coniugato l’arte del teatro di figura dei burattini con la recitazione di attori con musica e canto dal vivo.

La mostra è curata per l’aspetto storico dal professor Remo Melloni che, oltre ad inquadrare il periodo storico e culturale, da spiegazioni della provenienza, dei dialetti, degli abbigliamenti dei burattini della loro nascita e della loro evoluzione. Una mostra che vede esposte anche alcune scenografie preziose e sipari d’epoca, di luoghi di Mantova parzialmente modificati dall’evoluzione urbana; la prima bicicletta di Augusto ed il successivo mosquito, le prime baracche che fungevano da palcoscenico. La mostra è un itinerario che accompagna alla mutazione scenica, la diversità di linguaggio e l’evoluzione dei burattini, momenti in cui la famiglia Corniani. Inoltre una sezione video in cui sono proiettati documentari, video, interviste effettuate nel corso del lungo percorso artistico di Augusto e Maurizio.

Durante il periodo di apertura la mostra è accompagnata dalla rassegna teatrale “Animando Mantova” replicata in città da oltre 30 anni, con spettacoli, la voce originale di Augusto e l’animazione di Maurizio e Cesare nei quartieri di Castelletto Borgo e Pompilio, dove Augusto abitò, Angeli, San Leonardo e Virgiliana.

Per tutti i visitatori delle scuole e per tutti i ragazzi, a richiesta e a numero chiuso, la possibilità di partecipare a brevi laboratori per la costruzione dei burattini con materiale di risulta o riciclato. La compagnia teatrale è, da qualche anno, “Green Theatre Company”, attenta alle problematiche ambientali, e utilizza materiale green e di riciclo, sia per le scene e sia per il materiale tecnico, compatibilmente con la tipologia di spettacolo e delle strutture da impiantare.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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