Brescia. Il Salone Bruno Foresti del Museo Diocesano accoglie il progetto espositivo “CONTRO NESSUNO/A” di Patrizia Fratus, a cura di Barbara Pavan, promosso da Butterfly Centro Antiviolenza Butterfly e Case Rifugio. Il percorso espositivo sarà inaugurato sabato 25 novembre alle ore 15, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e resterà visitabile fino a domenica 10 dicembre.
Presenta una serie di lavori realizzati dall’artista con le donne ospiti delle case rifugio e non solo, che, attraverso la narrazione delle proprie vite e delle proprie esperienze, diventano protagoniste e autrici dell’opera stessa.
Sono lavori nati all’interno di percorsi di protezione dalla violenza ma che sono usciti per raggiungere scuole, accademie, carceri, piazze, creando un legame e un dialogo con la comunità.
La rassegna comprende alcune delle opere realizzate in questi dieci anni; ad esempio, COMETUMIVUOI, è un simulacro della donna “articolo per signori”, ideale complemento femminile per gentiluomini esigenti, refrattari al compromesso, poco inclini a distogliere lo sguardo e l’attenzione da se stessi. PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, vocabolo che misura il valore economico di una società e, di riflesso, anche degli individui che ne fanno parte.
Il lavoro indaga il significato del termine nella proiezione della vita quotidiana delle persone comuni attraverso il medium del ricamo, che per secoli ha rappresentato l’unica fonte di guadagno per donne singole e opportunità di affrancamento dal predominio e dal controllo maschile in società marcatamente patriarcali; oppure CHI È IL LUPO?, una installazione che s’interroga sulla reale possibilità di identificare il predatore prima di diventar
ne preda, o ancora VIRGINIAPERTUTTE, trae origine dalla necessità di comprensione del valore della narrazione e delle parole stesse nella nostra vita (alla ricerca della radice culturale della violenza sulle donne). Partendo dal saggio “Una stanza tutta per sé” della scrittrice e saggista britannica Virginia Woolf, come esercizio di traduzione in tutte le lingue madre del mondo, per arrivare ad un lavoro personale di ricerca del senso della storia di ciascuna/o.
Nasce nel novembre 2018 dall’esperienza pluriennale nell’ambito della gestione housing sociale per l’autonomia protetta e l’inclusione sociale delle donne vittime di violenza, delle sue fondatrici: Moira Ottelli e Roberta Leviani.
La Cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale, ed in rapporto ad essi agisce: mutualità, solidarietà, democraticità, impegno, equilibrio delle responsabilità rispetto ai ruoli, spirito comunitario, legame con il territorio, equilibrato rapporto con lo Stato le istituzioni pubbliche. Essa coopera con altre imprese ed imprese sociali e organismi del terzo settore su scala nazionale e internazionale.