Gattatico, Reggio Emilia – Insieme a Casa Cervi per la popolazione birmana. A pochi giorni dal devastante terremoto che ha colpito il Sud-Est asiatico, in particolare il Myanmar, domenica oltre 200 persone – tra amici birmani e italiani provenienti da tutta Italia – si ritroveranno a Gattatico presso la Casa dove visse la Famiglia Cervi, luogo simbolo della Resistenza italiana.
L’evento, aperto a tutti, sarà un’occasione per sensibilizzare sulla situazione attuale del Myanmar: un Paese oppresso dalla dittatura militare dal 2021 e ora profondamente segnato dalla tragedia del sisma.
Nonostante tutto, il popolo birmano continua a resistere e a mantenere viva la speranza, grazie alla forza della società civile e al sostegno della comunità internazionale nel cammino verso la pace e la democrazia. Si tratta di un evento unico in Italia: un momento di profondo sentimento e di spiritualità, nel Capodanno birmano (quest’anno, secondo il calendario birmano, si inaugurerà l’anno 1387).
«Insieme più che mai condividendo sofferenza e speranza. Mano nella mano resisteremo insieme», dice Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi.
I fondi raccolti durante l’evento saranno devoluti a sostegno della popolazione birmana.
L’incontro inizierà alle 10,30, con i saluti di Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Rossana Riccò, Presidente dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli e Maria KT, rappresentante della Comunità birmana in Italia.
A seguire interverranno due Ministri del Governo di Unità Nazionale (NUG) del Myanmar, costituito dai parlamentari democraticamente eletti nel 2020, ora in esilio: Zin Mar Aung, Ministra degli Esteri, e Zaw Wai Soe, Ministro dell’Educazione e della Salute. Infine, alcuni giovani birmani, che studiano all’Università di Parma dialogheranno con Andrea Castronovo, esperto di politiche internazionali e volontario in Myanmar.
Saranno serviti piatti tipici del Myanmar, insieme al più nostrano gnocco fritto con salumi. La giornata sarà anche un’occasione speciale di condivisione e convivialità, alla scoperta delle tradizioni e dei sapori della cultura birmana.
Non mancheranno danze e musiche tradizionali, accanto a canti simbolici legati alla lotta per la libertà del Myanmar. Il programma inizierà con un momento di preghiera e proseguirà con la danza antica della Birmania che risale all’epoca della Dinastia Pagan (849 – 1297). Il programma terminerà con un ballo collettivo al ritmo di “Bella Ciao”, inno universale di resistenza e speranza.
L’iniziativa è curata dall’Istituto Alcide Cervi insieme alla Comunità birmana in Italia e all’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli di Parma, che in questi giorni ha avviato una raccolta fondi a sostegno del popolo birmano.