Brescia. Lo stemma di Brescia è contraddistinto dal leone azzurro su argento linguato ed armato di rosso, compare come simbolo della città ancor prima dell’epoca veneziana. Contrariamente all’appellativo “Leonessa d’Italia” conquistato sul campo con le eroiche azioni compiute dalla cittadinanza bresciana nelle Dieci Giornate, Il leone raffigurato araldicamente nel blasone non è una leonessa, ma un leone maschio.
Per conoscerne la storia del leone sullo stemma di Brescia in programma una conferenza: “Lo stemma di Brescia. Il signum del Leone rampante” a cura di Giuseppe Nova, storico, ricercatore e saggista, venerdì 16 giugno, alle ore 18.30, nel salone teatro di Villa Labus, via Cave 74, Botticino Mattina.
La serata, sotto il patrocinio del Comune di Botticino e della Direzione Auser Provinciale di Brescia, anticipa e presenta il ciclo di conferenze che prenderà avvio il 6 ottobre, con cinque incontri quindicinali e che proseguirà nel febbraio 2024.
Coordinatore del ciclo di conferenze è Salvatore Attanasio che per AuserAttiva, componente culturale dell’Associazione Auser, ha invitato i relatori Giuseppe Nova, Letizia Manera, Angelo Rampini e Mario Manera a presentare il risultato delle loro ricerche che, dopo il primo incontro su “Lo stemma di Brescia. Il signum del Leone rampante”, tratterà nel primo ciclo la storia di Brescia dalla fondazione alla Repubblica di Venezia per proseguire nel 2024 con un ciclo che tratterà la documentazione storica attraverso la cartografia dal ‘400 all’ ‘800 grazie alle incisioni del collezionista Mario Manera.
Nell’anno in cui si celebra Brescia come capitale italiana della cultura, si è finalmente ripreso a parlare della storia della nostra città, anche se non si sono ancora sciolti quegli annosi dubbi circa la genesi del nostro stemma. Questa ricerca, durata più di tre anni, è riuscita a tracciare, tramite la consultazione di antichi ed inediti documenti storici, un pur minimo profilo storico di quel “signum” che nel corso dei secoli da semplice emblema dei “milites” bresciani, divenne lo stemma identificativo della nostra città: il “Leone Rampante”.
La storia, che affonda le sue radici nel XII secolo, si snoda attraverso l’età comunale e l’età delle Signorie, per arrivare all’età veneta in un susseguirsi di eventi che non solo hanno condizionato, nel bene e nel male, le vicende e le cronache cittadine, ma addirittura hanno consentito allo stemma di Brescia, ormai ufficiale, di essere riconosciuto e stimato anche fuori dai confini nazionali.
Con l’arrivo del forte vento rivoluzionario giacobino e dell’astro napoleonico le cose cambiarono, purtroppo in peggio: l’antico stemma di Brescia venne stravolto da assurde, quanto illogiche regole fissate dalla Consulta araldica parigina in materia di emblemi. La seguente dominazione austriaca ebbe almeno il merito di ripristinare lo storico stemma e di confermare il Leone rampante come emblema di Brescia.
Sarà però la Consulta araldica sabauda ad ufficializzare con decreto del 25 giugno 1925 i contenuti del nostro stemma che, seppur trasformati nel ventennio fascista, andarono poi a costituire gli inderogabili parametri deliberati il 30 luglio 1992 dal Consiglio Comunale di Brescia, il quale approvò la struttura, ancora in uso, del moderno stemma cittadino, che condensa in una semplice figura sovrastante il motto “Brixia Fidelis”, diversi secoli di storia della nostra città.