giovedì 2 Gennaio 2025

Botti di Capodanno: consigli per proteggere gli animali

Ogni fine anno si trasforma in un incubo per i nostri amici animali. Non solo per quelli che dividono la casa con noi. Gli uccelli, per esempio, sono così spaventati dal fragore da fuggire dai nidi e volare al buio, alla cieca, anche per chilometri, andando a sbattere contro muri o cavi elettrici. Quelli che riescono ad atterrare su un luogo più sicuro, spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali e alla mancanza di un riparo. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto.

Cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro. Ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana. L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.

Sono molti i Comuni che cercano di arginare i danni causati a persone e animali dai botti che vengono esplosi per i festeggiamenti di Capodanno con ordinanze di divieto pubblicate nelle ultime settimane dell’anno. I divieti non bastano: l’attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per far conoscere i gravi danni che i botti causano a persone, in particolare le categorie più fragili come bambini, anziani e malati, animali e ambiente è cruciale per contribuire ad un cambiamento culturale molto più efficace di qualsiasi divieto.

Ecco i tre passi fondamentali pubblicati dalla LAV per minimizzare il rischio di incidenti e cercare di vivere serenamente e in sicurezza la notte più lunga dell’anno.

1. Prevenire
• PIANIFICA UNA GITA FUORI PORTA. Se possibile, trascorri il Capodanno insieme al tuo compagno a quattro zampe in un luogo lontano dai centri urbani e dal rumore di botti e petardi
• CONSULTA CON ANTICIPO UN VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA, ti aiuterà ad individuare soluzioni idonee a evitare o ridurre il senso di paura o di panico dell’animale. Evitare le soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti senza il parere del veterinario.
• DOTA IL TUO CANE O GATTO DI MICROCHIP E DI MEDAGLIETTA RECANTE UN RECAPITO TELEFONICO. Collari e pettorine possono allentarsi o usurarsi con l’uso quotidiano, verifica bene la loro integrità. Se il tuo cane è particolarmente timoroso, usa una pettorina antifuga, si rivelerà preziosa in caso di rumori improvvisi. Il microchip è uno degli strumenti più efficaci che abbiamo per riportare il nostro amico a casa! Assicurati che sia leggibile e le informazioni aggiornate. Puoi verificare con il tuo veterinario.
• PROGRAMMA UNA LUNGA PASSEGGIATA DIURNA e un’uscita veloce all’imbrunire il 31 dicembre, prima che inizino i festeggiamenti. Tieni sempre il cane a guinzaglio, anche se abituato a stare libero, nei giorni “caldi”, evita le zone potenzialmente a rischio.
• NON LASCIARE PER ALCUN MOTIVO GLI ANIMALI INCUSTODITI ALL’ESTERNO, nemmeno su terrazzi e balconi o nel giardino recintato. I botti ed i bagliori di luce improvvisi possono avere un effetto devastante e portare l’animale a fuggire o a farsi del male nel tentativo di farlo. Non tenere cani legati, potrebbero strangolarsi.
• CREA UNA ZONA TRANQUILLA E SICURA per il tuo amico a 4 zampe, lascia che sia lui a decidere dove. Potrebbe essere vicino te oppure nella sua solita area di riposo, ma potrebbe anche essere nella vasca da bagno o nel seminterrato, a seconda della sua preferenza. Aiuta a rendere il posto che il tuo cane o gatto sceglie il più possibile tranquillo e confortevole, accendi un po’ di musica rilassante lasciando dei giochi interattivi con del cibo nascosto, da scoprire se e quando sarà pronto a mangiare. Chiudi bene le finestre e le imposte, anche i bagliori improvvisi possono spaventare gli animali.

2. Gestire il panico
• NON ISOLARLO, NON BARRICARLO O BLOCCARLO in una zona della casa, questo potrebbe avere risultati disastrosi, lascia che sia libero di muoversi e di venirti vicino se e quando lo desidera.
• SII PIÙ TOLLERANTE DEL SOLITO nel caso in cui il cane ti lecchi o ti cerchi insistentemente. Alcuni studi hanno collegato atteggiamenti di cura all’aumento delle endorfine nel cervello, che aiutano ad alleviare lo stress.
• DIMOSTRA UN ATTEGGIAMENTO SERENO, se il cane o il gatto ti cerca devi esserci per lui, proponigli qualche giochino o coccola ma senza insistere, non eccedere nelle rassicurazioni per non aumentare la sua preoccupazione.
• ASSOCIAZIONI POSITIVE. Se il tuo cane non è terrorizzato dai botti o se hai un cucciolo, nel momento in cui iniziano i fuochi fai cadere a sorpresa del cibo super squisito, ad ogni scoppio elargisci premi buonissimi con allegria. Questo è il momento prezioso in cui devi creare l’associazione “fuochi d’artificio = festone di cibo, evviva!”

3. Emergenza smarrimento
• SE L’ANIMALE SCOMPARE presenta immediatamente una denuncia di smarrimento alla Polizia Municipale, o altra Forza di polizia, avvisa il Servizio Veterinario pubblico e i canili della zona.
• CERCARE ATTIVAMENTE NEI DINTORNI spesso gli animali che fuggono in preda al panico, soprattutto i gatti, si nascondono in luoghi che ritengono sicuri vicino alla casa, a volte rimanendo intrappolati. Essendo molto spaventati, non rispondono al richiamo di voci conosciute, è quindi importante cercarli accuratamente in cantine, box, solai ecc.
ANIMALI SELVATICI
Anche gli animali selvatici risentono fortemente gli effetti dei botti, tuttavia è più difficile rendersene conto, considerato che non vivono a stretto contatto con noi umani.
Svegliati improvvisamente da esplosioni deflagranti e da lampi di luce mentre il cielo letteralmente esplode sopra di loro, costituisce un insieme di eventi incomprensibili per gli animali selvatici, che vengono presi dal panico e, per questo, mettono immediatamente in atto i comportamenti tipici delle loro specie, tutti accomunati da un fattore determinante per la loro sopravvivenza: fuggire da quella situazione per mettersi in salvo. Questa reazione istintiva comporta spesso conseguenze letali, dove migliaia di storni disorientati dai botti, hanno preso il volo lasciando precipitosamente i loro dormitori e andando a scontrarsi contro le infrastrutture umane, con il risultato di morire a causa dell’impatto. Non possiamo aiutare gli animali selvatici ad evitare lo stress dei botti, se non cercando di convincere quante più persone possibile ad astenersi da questa assurda tradizione!

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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