venerdì 21 Febbraio 2025

Mostre / Bielorussia: 30 anni di regime in 30 manifesti

Brescia. Al MO.CA. Centro Nuove Culture di palazzo Martinengo Colleoni inaugura sabato 22 febbraio la mostra: “Bielorussia: 30 anni di regime in 30 manifesti”, del del grafico bielorusso Arthur Vakarov. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni fino a domenica 9 marzo.

L’evento rappresenta un’importante occasione per riflettere, attraverso il linguaggio visivo della grafica, sulle tre decadi di governo autoritario in Bielorussia e sulle sue implicazioni politiche, sociali e culturali. Una importante testimonianza della lotta per la libertà di espressione e dei diritti umani, attraverso l’arte e la comunicazione visiva. Tutti sono invitati a partecipare per approfondire e confrontarsi su un tema di grande rilevanza internazionale.

Nato a Minsk, capitale della Belarus, Arthur Vakarov ha vissuto nella città per 47 anni, finché fu costretto a fuggire per evitare la repressione politica. Ha trascorso tutta la vita come grafico ed è stato riconosciuto come uno dei designer più influenti della Belarus. Negli ultimi vent’anni ha principalmente sviluppato progetti in ambito nazionale e culturale, ha lavorato anche per media indipendenti, per gruppi musicali, per scrittori e per organizzazioni pubbliche.

Per la Belarus ha conquistato diversi premi internazionali nel campo del design, tra cui il Gran Premio alla Biennale del Design di Kiev nel 2001 e il primo posto al festival “Red Apple” di Mosca nel 2001, poi al festival del design di Tbilisi nel 2001 e il premio al festival del design “Adnak” di Minsk.

Nonostante questi riconoscimenti il regime di Lukashenko, per il suo lavoro di grafico, lo ha ritenuto un estremista e lo ha condannato a sette anni di prigione. Ha così dovuto ricominciare da zero in Polonia. Il progetto “30 anni di dittatura in 30 manifesti” è stato esposto a Vilnius, Varsavia, Danzica, Stoccolma e Tallinn.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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