Bussolengo, Verona – Ha appena un mese di vita ma già trascorre parte del suo tempo a sgambettare in lungo e in largo per il proprio reparto, prediligendo il rifugio sicuro tra le zampe di mamma. Concedendosi soste più o meno lunghe, che servano anche a rifocillarsi di latte.
Giunone è nata lo scorso 21 maggio, vive con i genitori e le due sorelle e ha mantenuto la tradizione di famiglia dei nomi legati alla mitologia.
I suoi circa 70 chili di peso raccontano di un esemplare molto grande per la sua età, in grande forza per affrontare le avventure che avrà di fonte. Un buon auspicio per la vita selvatica che l’attende, quando il progetto LIFE Carpathia sarà pronto ad accoglierla in natura. Come è successo ai suoi fratelli Eracle e Lilibeth: Giunone è infatti destinata a diventare l’undicesimo bisonte europeo a partire dal Parco Natura Viva di Bussolengo per una nuova vita selvatica.
Otto mesi in natura ed è già impossibile riconoscerli. Dalla Foresta di Fagaras in Romania arrivano le immagini esclusive della vita selvatica di Eracle e Lilibeth, i due bisonti “italiani” reintrodotti in uno degli ultimi ecosistemi originari d’Europa.
I video girati durante il monitoraggio in campo li immortalano per la prima volta dopo il rilascio riuniti in mandrie che contano complessivamente oltre 90 esemplari, tutti provenienti da parchi zoologici e centri di allevamento del Vecchio Continente. E in salute, ben protetti tra le antiche faggete dei Carpazi meridionali.
Se Eracle e Lilibeth sono diventati ormai giovani bisonti difficili da distinguere, inconfondibile è la presenza della prima piccola nata in natura quest’anno. Che si è offerta ad un solo scatto fotografico.
“Possiamo affermare che questo progetto abbia avuto successo. Le mandrie hanno iniziato a riprodursi e stanno gradualmente espandendo il loro areale”, precisa Adrian Aldea, Wildlife Manager di Foundation Conservation Carpathia. Un successo testimoniato anche dalla riclassificazione di questa specie, che la Lista Rossa IUCN ha mosso da “vulnerabile” a “prossimo alla minaccia”. Grazie al patrimonio genetico conservato nei parchi zoologici, che ha fatto la differenza tra l’estinzione e la sopravvivenza.
Protagonista del progetto LIFE Carpathia co-finanziato dall’Unione Europea, il bisonte europeo è chiamato a ricostituire le mandrie quasi scomparse alla metà del ‘900, che un tempo correvano ininterrotte dalla Polonia al sud della Romania.
“Sono immagini esclusive quelle che arrivano dalla Romania, guadagnate grazie a mesi di monitoraggio attraverso camere trap e segnali dal radiocollare. Nonostante si tratti del più grande mammifero terrestre europeo – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva, il parco zoologico partner di Foundation Conservation Carpathia – avvistarlo in foresta, in questa stagione rigogliosa e abbastanza piovosa, è un’impresa rara anche per chi esce sul campo tutti i giorni. Vederli tra la radura e la foresta, mentre mangiano e mentre riposano, sempre all’erta e schivi, è una grandissima emozione”.
Riprese portate a casa dal medico veterinario Giovanna Marliani, nell’ambito del monitoraggio comportamentale che è iniziato prima del rilascio in collaborazione con l’Università di Teramo e che è proseguito dopo, in collaborazione con l’Università di Bologna e i ranger di Foundation Conservation Carpathia.
Testimonianze preziose e vent’anni di impegno, che verranno presentati dal Parco Natura Viva al 7th European Congress of Conservation Biology in programma a Bologna fino al 21 giugno.