Padernello, Brescia. Scriveva Dario Fo: L’idea di non esistere più di sparire per sempre è insostenibile per la mente umana.
Le nebbie ottobrine inducono alla meditazione e tra le mura del maniero di Padernello, Don Pierantonio Lanzoni, teologo, ci introduce nell’ÀPEIRON (dal greco, Infinito). Una proposta di riflessione su temi religiosi, percorsi nel sacro. Considerando il “sacro” come l’idea capace di riassumere il senso dell’esperienza umana vissuta a livello di religione, si vuole offrire la possibilità di accostarsi a temi e argomenti che toccano l’uomo nella sua capacità di aprirsi verso una realtà che lo supera e lo trascende in un orizzonte infinito.
Nella storia del pensiero, l’immortalità è declinata in modi diversi. Il comune denominatore delle varie concezioni in materia è l’idea, anzi la voglia di sopravvivere alla propria attuale esistenza terrena. La fede nella sopravvivenza dopo la morte è stata fin dall’inizio legata alla religione ed è documentata a diversi livelli di cultura.
Indagare i temi che l’idea di immortalità porta con sé (reincarnazione, risurrezione, vita eterna, ecc.) permette di definire meglio l’idea di sé e, al tempo stesso, apre al confronto con la pluralità di forme e di espressioni in cui il concetto di “aldilà” è stato pensato.
I prossimi incontri:
venerdì 7 ottobre: La reincarnazione
venerdì 14 ottobre La risurrezione del corpo
venerdì 21 ottobre La speranza di vita dopo la morte
venerdì 28 ottobre Vita eterna?
Tutti gli eventi sono gratuiti a prenotazione obbligatoria: Fondazione Castello di Padernello tel. 030.9408766
Il concetto di ápeiron fu ideato da Anassimandro, filosofo della scuola di Mileto, il quale concepiva l’ápeiron non come una miscela di elementi, ma piuttosto un’unica materia nella quale i vari elementi non sono ancora distinti. Secondo Anassimandro, quindi, l’ápeiron è una materia indeterminata, oltre che infinita. Questo principio abbraccia e governa tutto ciò che è, regolando di conseguenza la nascita e il dissolvimento di ogni realtà secondo una legge cosmica. (fonte Wikipedia)