Brescia. In una fase storica contrassegnata da forti tensioni internazionali, dalla perdita di vite umane e dall’aggravarsi della situazione economica di molti Paesi, il Museo Diocesano di Brescia offre ai visitatori uno spunto di riflessione a partire dall’esposizione di alcune opere di Marco d’Oggiono, Francesco Botticini, Domenico Ghirlandaio e Martino Piazza, nelle quali l’Annunciazione ed il “sì” di Maria simboleggiano l’auspicio di riconciliazione dell’umanità nel progetto d’amore di Dio.
Accade con “Adoremus“, la mostra pensata Museo Diocesano di Brescia per le festività natalizie che, per la sua terza edizione, propone quattro capolavori sul tema della contemplazione provenienti dalla quadreria di Banco BPM. Un percorso articolato in quattro sale comunicanti, una per ogni opera in mostra, al fine di favorire l’incontro intimo del visitatore con ognuna di esse.
Un’occasione di visita alle collezioni del Museo Diocesano, che fin dal suo nascere ha il compito di garantire la tutela e la custodia in primo luogo delle opere d’arte la cui conservazione era resa precaria dalla collocazione in edifici ecclesiastici chiusi al culto, fatiscenti o insicuri.
Le collezioni permanenti, poste al primo piano, si compongono di opere d’arte pittorica, di scultura, codici miniati, oreficeria sacra e tessuti di destinazione liturgica dei quali il Museo possiede una delle collezioni più ampie al mondo.
Le opere di pittura e scultura sono in prevalenza di area bresciana e veneta: capolavoro del Quattrocento veneto è Polittico di Sant’Orsola di Antonio Vivarini, proveniente dalla chiesa di San Pietro in Oliveto in Brescia.