Cremona – Un viaggio tra le mappe dalla loro origine al ‘600, secolo dei grandi geografi olandesi e italiani, fino ai primi del ‘700 senza dimenticare il nostro artista e storico Antonio Campi, che, seppur limitatamente alla nostra città e alla nostra provincia, dimostrò senza dubbio le sue doti di geografo al passo con i tempi.
Un excursus su come le mappe, oltre che al naturale significato geografico e cosmografico, assunsero rilevanza nel campo dell’arte e divennero strumento politico al servizio dei nobili e dei sovrani.
Ogni epoca, fin dalla preistoria, ha dato una rappresentazione simbolica del mondo o della volta celeste fino ad allora conosciuti e per far questo ha utilizzato un insieme di conoscenze scientifiche, tecniche e artistiche usando i materiali di cui disponeva, pietra o carta, con modelli piani o sferici e fornendo così alla società informazioni geografiche, politiche, statistiche, culturali.
Per il ciclo di conferenze “Quale scienza per quale società?” organizzato dall’associazione “Gli Ex dell’Aselli” in collaborazione con la Biblioteca Statale arriva l’incontro “Il mondo di carta: antiche mappe tra arte e scienza”
Relatori saranno Giovanni Fasani (studioso di storia della grafica) e Raffaella Barbierato (direttrice della Biblioteca Statale di Cremona).
Accanto alla conferenza troveremo la mostra dallo stesso titolo che verrà inaugurata nelle sale della Biblioteca statale e che rappresenta ancora una volta la sinergia tra collezionismo privato e patrimonio pubblico, proponendo materiale tanto della collezione di Gianni Fasani quanto della Biblioteca Statale di Cremona.
Il percorso si focalizza soprattutto sulle prime rappresentazioni del globo terrestre legate alle grandi scoperte geografiche, in epoca moderna, dall’Isolario del Bordone (1534) al globo del Mercatore (1541) al Theatrum OrbisTerrarum dell’Ortelio (1570), il primo atlante dell’età moderna; un affascinante viaggio tra le rappresentazioni geografiche dalle più antiche mappe di Tolomeo, di Cantino , di Blaeu fino ai primi anni del 700’.
Come sempre non mancherà nemmeno un registro più locale legato al territorio cremonese e alla città di Cremona, dove la mappa del Campi del 1585 supera la dimensione puramente geografica e urbanistica per restituire un vero affresco sociale della città.