Flero, Brescia . Ciò che è interessante del vedere il mondo da distanze diverse è che ci permette di avere una visione più completa e approfondita. Quando ci allontaniamo dalle cose siamo in grado di vedere la loro interconnessione con altri elementi del nostro vissuto e capire il loro impatto sulla nostra vita.
Inoltre, ognuno di noi ha la sua unicità e la sua percezione personale, che lo porta a interpretare gli eventi in modo diverso dagli altri. Ogni filo di questo arazzo ci arricchisce e ci aiuta a comprendere meglio la complessità della vita.
Questa eterogeneità è la strada che i nove autori hanno intrapreso per creare Photo Portfolio Exp, una mostra dalle molteplici voci voluta dall’associazione Don Chisciotte e che vuole essere un’occasione per esplorare la diversità delle prospettive umane e per incoraggiare la riflessione critica sulle molteplici dimensioni del mondo che circonda.
I lavori esposti sono il frutto di un cammino iniziato l’anno scorso in cui ogni autore ha sviluppato un’idea personale per poi realizzarla in forma fotografica, sotto la guida della nota fotografa Carla Cinelli coadiuvata da Ivano Catini.
Elena Belpietro scruta la quotidianità di una comunità di giovani che ha scelto di comporre il proprio vissuto a Buenos Aires.
Maurizio Bocchi offre una ricerca meticolosa su tutti i cromatismi dei marmi italiani, che divengono anche rappresentanti delle zone da cui viene estratta la pietra.
Pamela Bresciani indaga la percezione del s&eac ute; attraverso sfumature creative, stati emozionali e forze interiori.
Pietro Delpero restituisce una fotografia idealizzata dell’ambiente di lavoro, dove le persone si sorridono e collaborano tra loro per mantenere viva l’azienda.
Donato Guerini ritrae il lavoro degli operai stradali, spesso soggetti delle nostre proteste verbali, per ricordarci che il loro è un duro lavoro che, sì, rallenta i nostri viaggi, ma per offrirci un vantaggio futuro.
Pietro Macobatti retrocede di qualche metro da famose mete turistiche Islandesi per mostrarci cosa si nasconde alle spalle delle emozionanti fotografie che promuovono l’aspetto selvaggio di questi luoghi, in realtà assediati dal turismo di massa.
Chantal Peiano dà prova di come le cave di sabbia, una volta dismesse, non debbano restare solo buchi sterili nel terreno, ma possano, e debbano, tr ovare un utilizzo vantaggioso per la comunità.
Marco Peiano percorre la strada bresciana più mortale attraverso le “croci di strada”, una tradizione popolare che è testimonianza degli incidenti letali.
Giovanni Romano testimonia attraverso disordine e caos, solo apparentemente esterni, il forte malessere che colpisce gli imprenditori che affrontando le imprevedibili avversità che colpiscono le aziende.
Sarà visitabile nelle giornate di venerdì e sabato dalle ore 15 alle 19 e la domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Mercoledì 7 giugno alle ore 20:30, a conclusione dell’evento, si terrà “Quello che le fotografie non dicono” un inc ontro aperto al pubblico in cui gli autori racconteranno i loro progetti esposti.
L’evento è organizzato dai gruppi fotografici Rullini a Vento e Click, con il sostegno dell’Associazione Don Chisciotte di Roncadelle e con il patrocinio del Comune di Flero.