Gattatico, Reggio Emilia. Sono rientrati a Casa Cervi dalla Sicilia i responsabili della Scuola di Paesaggio Emilio Sereni, dopo 4 giornate di formazione su “Paesaggi Collettivi: usi civici e beni comuni come risorsa”, per studenti, architetti, docenti e tutti i soggetti che si occupano di paesaggio e di territorio, che si sono tenute al Centro Congressi della “Cittadella dell’Oasi” di Troina, Enna.
Un’edizione speciale della Scuola di Paesaggio “Emilio Sereni”, una delle più importanti esperienze italiane di formazione sul paesaggio organizzata dall’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Re), che quest’anno arriva per la seconda volta in Sicilia, dopo la precedente esperienza tenutasi a Siracusa nel 2018.
Dal 7 al 10 settembre quattro giorni “full immersion” di lezioni frontali, laboratori, proiezioni, “aperi-libri” e visite naturalistiche nel paese e nella campagna di Troina, nominata tra i borghi più belli di Italia. Una quarantina gli iscritti, da tutta Italia, fra studenti, architetti, docenti e tutti i soggetti che si occupano di paesaggio e territorio; numerosi i docenti, in virtù delle convenzioni scientifiche e delle collaborazioni dell’Istituto con i principali atenei italiani.
«Essere a Troina, in Sicilia, è un onore per l’Istituto Alcide Cervi e per la Biblioteca Archivio Emilio Sereni. Questi temi forniscono ottimi suggerimenti per un futuro dove la comunità è al centro, per un maggior benessere collettivo e un mondo sostenibile per noi e per i nostri figli», aggiunge Gabriella Bonini, Responsabile Scientifico della Biblioteca Archivio Emilio Sereni.
Durante i quattro giorni di Scuola, nel corso di attività laboratoriali, è stata redatta la “Carta di Troina”, frutto delle conclusioni del dibattito, di prossima pubblicazione. La Carta è rivolta primariamente a Comuni e Regioni, ma richiede anche la condivisione e sottoscrizione di Università a sostegno degli Enti Locali in questo percorso, di associazioni e organizzazioni no-profit, studiosi e singole personalità. I sottoscrittori della “Carta di Troina” si impegneranno a promuovere e comunicare il valore, le potenzialità, le opportunità di questi patrimoni nel quadro di uno sviluppo sostenibile integrato e ad attivare forme di sperimentazione, studi e ricerche non solo per la rinascita di questi territori marginali, ma per contribuire alla salvaguardia del pianeta, al contrasto alla crisi climatica, al perseguimento degli equilibri ecologici e alla valorizzazione della biodiversità.
Titolo di questa edizione appena conclusa è “Paesaggi Collettivi: usi civici e beni comuni come risorsa”. Gli “usi civici” sono un istituto in gran parte dei casi risalente al Medioevo e costituiscono una modalità di esercizio collettivo del diritto di possesso e di accesso alle risorse legata, in origine, alla necessità di garantire forme di sussistenza alle popolazioni che fossero libere dal giogo della feudalità.
Oggi questo argomento si intreccia con numerosi temi più che mai attuali, come la crisi ambientale: si parla sempre più spesso dei beni comuni e delle forme di gestione comunitaria del territorio come soluzioni per frenare gli effetti distruttivi dell’individualismo economico e salvaguardare il carattere collettivo e sociale dell’uso delle risorse. Non a caso, la scelta della città di Troina come sede di questa edizione speciale della Scuola, costituisce pertanto un riconoscimento dell’azione costante, condotta dal Comune da quasi un decennio, che ha consentito alla comunità di riprendere possesso di oltre 4 mila ettari di bosco demaniale, da lungo tempo affittato a allevatori legati alla mafia agraria, attivando una gestione del patrimonio pubblico caratterizzata dalla sostenibilità, capace di creare occupazione e di riattivare il legame tra gli abitanti e il territorio.