Sirmione, Brescia. La splendida località gardesana di Sirmione apre ufficialmente l’anno delle celebrazioni del 100° anniversario dalla nascita della Divina Maria Callas con la XV edizione della Mostra Collettiva degli Artisti Sirmionesi, “Colori all’Opera – Opera of Colors”, sino al 26 marzo a Palazzo Callas Exhibitions.
Da Catullo in avanti Sirmione è stata amata e cantata da alcuni dei più grandi poeti, in epoche in cui il “turismo” come noi oggi lo conosciamo era un fenomeno ancora tutto da inventare.
Maria Callas vi giunse negli anni del secondo dopoguerra e venne subito attratta dal fascino di un luogo straordinario, che l’accolse con la riservatezza e l’accudimento tipico dei suoi cittadini. Qui trascorse gli anni forse più felici della sua intensa esistenza, lasciando un ricordo indelebile e delicato al tempo stesso. “Vorrei terminare i miei giorni a Sirmione ed essere sepolta in questo paradiso terrestre” scrisse in una sua lettera, poi le alterne vicende della vita, come è noto, seguirono un diverso percorso.
“Colori all’Opera – Opera of Colors” è il titolo che accompagna l’edizione 2023, un omaggio alla Divina che ben 44 artisti – numero record nella storia della rassegna – hanno diversamente interpretato con le più svariate espressioni artistiche.
93 opere e 4 componimenti trasporteranno il pubblico in un viaggio meraviglioso di suoni, pittura, fotografia, poesia, scultura, grazie alla creatività degli Artisti Sirmionesi, capaci di raccontare attraverso le proprie opere l’indissolubile rapporto tra la penisola di Sirmione e l’amata Maria Callas.
L’allestimento di “Colori all’Opera” riporta ai diversi modi con cui possiamo utilizzare i “colori della voce” quando ci relazioniamo tra di noi; “colorando” di sfumature diverse ogni frase, ad anche ogni singola parola, possiamo suscitare emozioni uniche e particolari.
Il colore della voce è quindi l’intenzione con cui si sta parlando o cantando: può raccontare gioia, critica, dubbio, ragionamento o creare un’atmosfera. Il giallo, il rosso, il blu, il verde e il nero diventano “modi di essere” e raccontano non solo il legame tra la voce degli artisti in esposizione e quella di colei a cui le opere sono ispirate, ma anche i diversi modi di interpretare l’opera stessa.